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Bersani a Portella. Due parole ai “compagni” del Pd.

2 risposte

  1. Peppe ha detto:

    Comunque la si pensi, appare d’una sconsolante miseria la figura d’un segretario nazionale che fa il comizietto al chiuso d’una casa del popolo, trincerato tra i soli iscritti e beffardamente audiodiffuso con un megafono tra le orecchie infastidite dei contestatori. Sbiadita e blasfema fotocopia monocroma di ciò che un segretario d’un partito di massa dovrebbe essere, pusillanime uomo difeso da signorotti locali e nerborute guardie del corpo, occupante abusivo di luoghi e simboli su cui sputa quotidianamente. Ricorderò per sempre la marionetta della finanza mondiale con un volto a metà tra il sinceramente spaurito e il tronfio esser certo di stare dalla parte dei potenti. Fossi un militante del PD avrei preteso che il segretario nazionale zittisse tutti, che dimostrasse le proprie ragioni, la propria forza, la propria violenta egemonia politica…per fortuna ero tra chi contestava.

  2. pietro ancona ha detto:

    Non c’è alcun rapporto tra la politica di oggi del PD e la storia del movimento operaio e contadino siciliano. Il PD di oggi appoggia il governo Lombardo in Sicilia ed il Governo Monti a Roma. Condiziona pesantemente attraverso il controllo dei funzionari della CGIL la politica del sindacato, Una politica che induce alla moderazione che si vende ieri assieme ad Epifani oggi con la Camusso alla Confindustria italiana. Oggi è andato al al di la del rapporto con la borghesia e pratica uno scambio con la destra italiana. Non escludo che andrà alle prossime elezioni politiche con un accordo elettorale con il PDL ed il Terzo Polo. Sulla celebrazione di Portella della Ginestra rivendica una sorta di esclusiva che ieri era del PCI e che oggi vorrebbe e pretende come PD, L’ultimo oratore non comunista a parlare dal Sasso di Barbato era il segretario socialista della camera del lavoro di san giuseppe iato. Era il 1947. Da allora nessun dirigente nazionale o locale non comunista della CGIL ha mai potuto ricordare i martiri della prina strage di Stato. Non possiamo accettare che Portella diventi soltanto “memoria” del movimento e la sua celebrazione una sorta di gita come quelle che gli studenti fanno ai musei. I valori di Portella vivono nella sinistra che ha preso le distanze dal PD e dalla stessa CGIL che ieri a Rieti a fronte della tempesta che si è abbattuta sull’Italia si è limitata a chiedere una mancia di meno di cinqua euro di detassazione dalle 13!!
    Vi esorto a rivendicare come vostra l’eredità di Portella ed a custodirne la memoria.
    Pietro Ancona, già segretario generale della CGIL siciliana

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