Casa 9 Maggio scippata ai compagni di Peppino
In data 06/05/2010 l’Agenzia Nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla Criminalità organizzata (ANBSC) con decreto del Prefetto Morcone, prot. n. 124, trasferì al patrimonio del Comune di Cinisi la ex Casa Badalamenti; trasferimento effettuato per finalità sociali e istituzionali, per essere destinato all’Associazione “Peppino Impastato” ed a sede della Biblioteca del Comune di Cinisi.
In coerenza con il decreto 124/2010 della ANBSC, il bene trasferito al patrimonio indisponibile del Comune fu ripartito e destinato in parte all’Associazione Peppino Impastato (al piano terra) e, in parte, alla Biblioteca Comunale (primo e secondo piano).
Successivamente, a seguito delle dimissioni di Giovanni Impastato dalla Associazione che costituì una nuova associazione denominata “Casa Memoria Peppino e Felicia Impastato” il Comune di Cinisi attraverso la Giunta Comunale decise (vedi delibera n. 91 del 15/06/2011), di destinare il piano terra del predetto bene anche alla costituenda Casa Memoria assegnandole i locali prospicienti corso Umberto mentre i locali prospicienti via Venuti venivano assegnati all’Associazione Peppino Impastato.
Pur lesa nel suo diritto originario l’Associazione Peppino Impastato, che vale la pena ricordare è stata fondata dai Compagni di Peppino, non ritenne allora di opporsi a tali determinazioni e acconsentì alla modifiche.
Tale Accordo formalizzato con delibera n. 74 del 22 maggio 2014 ed un contratto di comodato d’uso datato 23 maggio 2014, concedeva all’Associazione i due vani prospicienti via Venuti esplicitando l’utilizzo del più ampio dei due, detto garage, per le finalità istituzionali dell’Associazione stessa; concedeva il diritto di accesso ai locali anche da Corso Umberto.
L’ Associazione, con spirito di collaborazione, rinunciò a circa 12 mq dello stesso garage affinché il Comune potesse progettare e realizzare un ascensore a servizio della biblioteca.
L’attuale Sindaco ha ritenuto di potere mandare all’aria tutto ciò adducendo il pretesto che il locale garage deve essere asservito alla Biblioteca. Con un colpo di mano e ingannando i soci dell’Associazione a cui fino a qualche giorno prima aveva assicurato la piena fruibilità del garage dopo mesi di occupazione del cantiere dei lavori che hanno interessato il primo ed il secondo piano.
In questi anni i rapporti del Comune con la nostra Associazione non sono stati sempre sereni; abbiamo avvertito nei nostri confronti un atteggiamento di sufficienza, un sottile fastidio ai limiti del pregiudizio, una sorta di forzata tolleranza quasi fossimo un corpo estraneo, difficile comunque da rimuovere in quanto i compagni di Peppino ed in quanto indicati in origine dal decreto di assegnazione come destinatari del bene confiscato.
Adesso il Comune di Cinisi, superando il Contratto del 2014, con motivazioni speciose, assume un atteggiamento nei confronti della stessa Associazione che va interpretato e giudicato sul piano politico: non si tollera che i compagni di Peppino eredi protagonisti di una esperienza politica e umana radicalmente antimafiosa ed antagonista possano avere un loro ruolo autonomo riconosciuto ed una presenza attiva nella realtà territoriale di Cinisi con determinati spazi istituzionalmente riconosciuti.
Agli occhi del potere politico questo appare una pretesa ed in questo noi riscontriamo logiche politiche che ricordano il passato.
Per questo ci sentiamo feriti nella nostra storia personale e politica e nella nostra dignità di Associazione che opera nel territorio da più di vent’anni.
La decisione del Sindaco limita fortemente l’agibilità della nostra Associazione riducendone drasticamente lo spazio e quasi espellendolo dal bene confiscato. Se è questo che si vuole si abbia il coraggio di dirlo chiaramente e noi agiremo di conseguenza. Questo è un modo per alimentare l’isolamento dei Compagni di Peppino sul territorio che duole dirlo sono ritenuti ancora dei rompicoglioni; è un modo per offenderne la storia ed offendere di conseguenza la stessa memoria di Peppino, di cui spesso il potere politico si è servito per sciacquarsi la bocca o rifarsi una sua verginità.
Comunicato dei compagni di Peppino, Cinisi, 9 maggio 2017
VERGOGNA COME POSSONO FARE UN GESTO COSI IRRIVERENTE…?
SENTIVO ALLA RADIO TUTTI I GIORNI PEPPINO IMPASTATO E MENTRE LO ASCOLTAVO ANCHE SE ERO GIOVANE , AVEVO PAURA PER LUI E PER I SUOI COMPAGNI , OGGI HO 60 ANNI E CONTINUO A PENSARE ALLA SUA MORTE ATROCE…I SUOI AMICI COME ALLORA LOTTERANNO E IO CI SONO ..PRESENTE COME ALLORA…