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COMUNICATO STAMPA SUI FATTI DEL 9 MAGGIO 2012

7 risposte

  1. Andrea Maurizi ha detto:

    Grandi!
    M’é dispiaciuto non esserci

  2. Giorgio Di Vita ha detto:

    Sottoscrivo il comunicato in cui trovo conferma al mio disagio nell’aver visto, il giorno della manifestazione, i due candidati precipitarsi per partecipare al corteo, in cerca di visibilità.

  3. Danilo Sulis ha detto:

    Cari compagni, mi trovate, anche se in parte, d’accordo con il vostro comunicato, la nostra posizione non è quella a volte modificata da alcuni organi di stampa ma quella che trovate nel nostro sito nell’articolo “per onor di cronaca”. Si può divergere, ma il dialogo ed il confronto tra diverse posizioni serve a farci crescere oltre che a fare sintesi. Nello specifico la mia esternazione era esclusivamente legata all’utilizzo dell’amplificazione montata sul furgone (a noleggio per intenderci), non m’interessa da chi gestito perché di certo era all’interno del corteo. Mi fa piacere leggere che avete riservato ad Orlando lo stesso trattamento di Ferrandelli, ma, ai me il furgone avanti al nostro striscione dava indicazione di votare Orlando. Abbiamo raccolto anche la testimonianza dei giovani democratici ai quali pare sia stato impedito di esporre le loro bandiere. Anche se lontani dalla mia storia politica, in ogni caso ritengo che non ci possa essere chi stabilisce chi può partecipare e chi no alla manifestazione. Personalmente pur avendolo conosciuto e frequentato Peppino penso che che nessuno a distanza di 34 anni possa dire come avrebbe agito o come si sarebbe comportato oggi, figuriamoci se può dirlo che non l’ha neanche conosciuto, ammenoché qualcuno non faccia sedute spiritiche evocandolo.
    Nessuna discriminante elettorale per quanto mi riguarda, ognuno rispettivamente può stare dalla parte che ritiene più opportuno, penso però, come voi confermate nel comunicato che la manifestazione che ci vede ogni anno insieme protagonisti debba mantenere un alto profilo, purtroppo in alcuni momenti mi è sembrato d’essere allo stadio e non al corteo per Peppino. So anche che questo non è attribuibile ne a partiti ne alla vostra associazione visto che si è trattato di atteggiamenti nati estemporaneamente probabilmente più attribuibili a chi aveva il microfono, certo qualcuno poteva anche riprenderlo……
    Il prossimo anno ci troveremo nuovamente in campagna elettorale, per fortuna ancora non conosciamo ne schieramenti ne candidati, per questo, in tempi non sospetti vi invito a predisporre insieme un diverso comportamento per il futuro. Un abbraccio.
    Danilo Sulis

  4. Ciuffo ha detto:

    Caro Danilo.
    Posso assicurarti che il furgone (quello del Social Forum Antimafia) non ha dato nessuna indicazione di voto. Ci sono stati degli slogan contro Orlando (documentati da video), contro la sua matrice democristiana. Orlando con molta educazione ha chiesto scusa ed è uscito dal corteo. I motivi della contestazione a Ferrandelli sono scritti nel comunicato. Chi sostiene il contrario strumentalizza la questione dalla parte opposta della bilancia elettorale. Mi trovi d’accordo quando stigmatizzi le proiezioni ipotetiche su quello che Peppino avrebbe detto o fatto a 34 anni dalla sua morte. Ciò non toglie che da quindici anni (venivo a Cinisi prima ancora del tanto amato/vituperato film ) vengo a Cinisi e le mie/nostre impressioni sono fondate e condivise da chi quelle lotte le ha vissute e condivise e chi ha rischiato la vita accanto Peppino. Pur non avendolo mai conosciuto non siamo certo noi che etichettiamo Giuseppe Impastato e diffondiamo un’immagine di Peppino che si discosta dal suo percorso politico reale. La gente ha voluto vedere in Peppino un eroe, dove poter incarnare sogni ed aspirazioni. Questo è un punto molto importante, peccato che si sia innestato un processo per cui le televisioni, i politici, le istituzioni e gli intellettuali dei miei stivali cercano di addomesticare la figura di Peppino rendendolo “compatibile” con il clima e il linguaggio correnti. Scelta perfettamente funzionale alla volontà di cancellare ostruzionismi che hanno visto protagonisti gli stessi che oggi inneggiano all’eroe! Assistiamo ad accurate tecniche per metabolizzarlo e strumentalizzarlo, per usarlo come valore aggiunto nelle campagne elettorali, nei salotti della sinistra radical chich, per incollarlo alle tessere dei partiti. Peppino diventa il pifferaio magico, lo scrittore di poesie, il Marco Travaglio sessantottino, il Di Pietro della legalità antimafia, che a suon di codice penale voleva sconfiggerla. Il Peter Pan, il giullare dello sberleffo irriverente, la macchietta che faceva 4 battute sarcastiche sui mafiosi. Peppino è di tutti ma si deve far molta attenzione alla rappresentazione pubblica dominante relativa alla figura di Peppino. I circuiti mediatici dominanti propongono una lettura che spezza il percorso che i compagni stanno portando avanti da anni… Il fine di questi interventi mediatici è la criminalizzazione del movimento. I simboli sono sempre oggetto di scontro. Nessuno vuole monopolizzare la figura di Peppino, si tratta di contestualizzarne il percorso nell’oggi. Il percorso del Forum negli anni ha provato a fare incontrare lotte di antagonismo sociale e prassi. Non si tratta di proporre santini, il problema è come si abitano la conflittualità e le lotte. Chi vuole edulcorare la figura di Peppino è subalterno alle dinamiche del potere e ha bisogno di disinnescare le criticità che nascono dalla figura di Peppino. Il problema è l’uso pubblico che si fa di una figura.
    Rispetto ai cori da stadio … Oggi più di ieri forze politiche come il PD ma anche l’IDV si sono rese protagoniste di politiche criminali nei confronti dei propri elettori. Il PD appoggia il governo Lombardo ed ha votato le politiche del Washington Consensus, dettate dalla tecnocrazia europea. Lo stesso IDV ha dato il massimo del consenso quando davanti al Trattato di Lisbona si è detto favorevole senza se e senza ma, consentendo l’esautorazione dei governi dell’Euro zona. Etichettare come slogan da stadio, urla incazzate che leggono criticamente la situazione surreale del nostro paese significa ( a mio parere) essere volutamente miope e accettare una logica presenzialista che favorisce i grandi eventi mediatici che hanno bisogno di pochi paletti e penalizza il percorso reale e sostanziale della lotta politica e mafiosa.
    Con sincerità e rispetto …
    Peppe

  5. Alabriola ha detto:

    Non è un problema di lontananza di storia politica quello che spinge i compagni a urlare slogan contro Ferrandelli, Orlando o i giovani “militanti” el PD. In passato non abbiamo avuto alcuna difficoltà con cortei assai più eterogenei. Alla base possono esserci convergenze, obiettivi comuni, semplicemente inimmagginabili al vertice. Penso a certi segmenti della società cristiana, ad esempio, che non è troppo difficile trovarsi accanto in certe battaglie. Ma non capire l’incongruità oggi di certe realtà politiche con il corteo del 9 Maggio significa non essere capaci di leggere la Storia, le sue dinamiche e le sue declinazioni nel territorio. Le dinamiche più che esaurientemente espresse nel suo commento da Ciuffo, sono evidenti per chi sa leggerle. Oggi il PD, così come l’IdV, sono attori di primo piano in una lotta senza qurtiere della classe dirigente contro il resto della popolazione italiana. Il corteo del 9 Maggio è aperto (lo è sempre stato) a qualsiasi realtà politica (con i suoi specifici ideali e le proprie specifiche prassi di lotta anche molto diversi da quelli di Peppino e di chi organizza ogni anno il Forum) che percorra lo stesso cammino di liberazione cominciato da Peppino. Aderire a percorsi politici inversi (di repressione, di precarizzazione, di connubbi con la delinquenza organizzata) e poi inneggiare a Peppino è un problema di chi (singoli e realtà) vive questa contraddizione. Non può essere nè diventare in alcun modo un problema del corteo del 9 Maggio. Mi pare elementare, dunque, che certe realtà non possano trovare spazio all’interno del corteo… anche se mi rendo conto che certe menzogne convenzionali – una per tutte “se sei contro la mafia peppino impastato fa per te” – siano talmente radicate da sembrare dettate dal signor Lapalisse in persona.
    Un saluto a pugno chiuso.
    Roberto.

  6. Danilo Sulis ha detto:

    Cari compagni,
    sono felice per il dibattito concreto, che si è sviluppato dal comunicato prima, e dal mio intervento dopo, anche se sono critiche nei miei confronti, ma anche se divergenti sono garbate, finalmente la politica.
    M’interessa però sottolineare solo due passaggi perché ci servono per andare avanti meglio:
    1) “penso che che nessuno a distanza di 34 anni possa dire come avrebbe agito o come si sarebbe comportato oggi Peppino”. Per questo spero di non sentire, ne leggere più da nessuno, Peppino avrebbe fatto così….
    2) “ Il prossimo anno ci troveremo nuovamente in campagna elettorale, per fortuna ancora non conosciamo ne schieramenti ne candidati, per questo, in tempi non sospetti vi invito a predisporre insieme un diverso comportamento per il futuro”.

    Per il resto non m’interessa più di tanto l’episodio specifico Orlando-Ferrandelli, ma lo analizzo per cercare di capire dove stiamo andando. Ci sono altri episodi accaduti nei giorni antecedenti che mi preoccupano ancor di più, ne parleremo, ho troppo pudore per metterli in piazza, non ci fanno onore, e ancora una volta chi non è interno alle nostre dinamiche locali non capirebbe.
    Quest’anno mi sono reso più libero dalla radio e sono stato più in giro ad osservare, voglio capire. Tra le cose da capire anche se è meglio l’istituzionalizzazione delle manifestazioni, con parsimonia ovviamente, o la radicalizzazione che mi preoccupa perché rischia d’isolarci. Questo, perché di certo c’è, sarà coincidenza, che da due anni l’affluenza di gente alle commemorazioni è calata. L’attribuisco alla separazione del percorso nel nucleo che prima organizzava insieme. L’affluenza della gente era organizzata dalle stesse associazioni che davano la loro adesione al forum unitario, adesioni che sono diminuite. Mi capita d’andare in giro per l’Italia e sentirmi chiedere, “che succede?” Mi accorgo che fuori dal nostro stretto giro, nel resto d’Italia, non capiscono, morale della favola? “Non diamo l’adesione ne a l’uno, ne all’altro per non sbagliare”. “Ha da passa a nuttata”, ma dal prossimo anno, è un problema che dobbiamo porci?

    p.s. Ciuffo, quando parlo di atmosfera da stadio mi riferisco alla campagna elettorale che vede comportamenti da tifosi pittosto che politici.
    Alabriola, quando scrivo “Anche se lontani dalla mia storia politica” parlo della lontananza della mia storia politica da quella del PD e non da quella vostra/nostra.

    Danilo Sulis

  7. Fabrizio Fasulo ha detto:

    Socrate è mortale?

    Dispiace rendersi conto di quanto la politica sia caduta in basso, se ci si ostina ad arrovellarsi intorno ad un episodio come questo. Ma nel momento in cui rispondo resto anche io, inevitabilmente, coinvolto nella cosa per cui tanto vale affrontare le questioni di petto. Primo punto: a Ferrandelli non è stato impedito di prendere parte al corteo. Ferrandelli è stato contestato, cosa CHE IN POLITICA DOVREBBE ESSERE L’ABC, il fondamento. Che una parte di un corteo esprima non invettive o offese, nè tantomeno aggredisca, per carità, ma manifesti dissenso e contrarietà credo sia una cosa assolutamente normale (sempre che si ammetta che un corteo porti contenuti e non sia solo un afflato etico da spettacolarizzare e da capitalizzare a vantaggio di chi se ne intesti una discutibile rappresentanza). Semmai il problema è che c’è chi cerca di farsi un po’ di pubblicità elettorale contando e confidando su una galassia mediatica atrocemente incapace. Che una componente politica esprima una contestazione, peraltro argomentata, seppur nei limitidi di quanto un corteo metta nelle condizioni di poter fare, credo sia una cosa sana. Di certo non una colpa o un peccato da stigmatizzare. Ferrandelli poteva, come credo abbia fatto, continuare il proprio corteo senza che si levassero cori di vibrante protesta per la “vittima” di non si sa bene che cosa. Credo che non riconoscere quanto la situazione politica, in Italia e in Sicilia, sia in drastico e tremendo mutamento peggiorativo sarebbe un grave errore. Per cui pretendere che una situazione come quella palermitana non dovesse avere riflessi in un contesto politicissimo come il 9 maggio sarebbe un atto di ipocrisia o di stoltagine, anche se credo che di stolti qui proprio non ce ne siano. Per quanto riguarda poi la questione degli slogan pro Orlando che, a quanto apprendo, sarebbero provenuti dal camion (non era quello del Forum, beninteso): scelta discutibile, in effetti, ma le realtà politiche che l’hanno assunta se ne assumano la responsabilità. La politica prevede scelte e responsabilità, conseguentemente giudizi e valutazioni. Vorrei però sapere, a questo punto, come mai nessuno dei corifei dell’indignazione si sia preso la briga di protestare quando il primo maggio, in occasione della partenza del corteo di commemorazione per le vittime di Portella, dal microfono ben asserragliato e protetto dentro la Casa del Popolo di Piana degli Albanesi uno degli oratori ufficiali non si è posto alcuno scrupolo nel dare indicazioni di voto per Ferrandelli. Forse che la CGIL può farlo e invece si può sparare ad alzo zero sull’organizzazione di un Forum che non gode delle stesse coperture e delle stesse sponsorizzazioni? Era forse meno offensivo e inopportuno far diventare Portella uno slogan filo Pd e pro Ferrandelli? Se entrambi gli episodi sono da esecrare (ma il primo maggio è stato ben peggiore, vista l’ufficialità che l’episodio ha assunto in seguito alla legittimazione che veniva direttamente dagli organizzatori) qualcuno ha peccato di falsa coscienza e disonestà, oltre che di ipocrisia, visto che ha parlato solo quando i rapporti di forza gli sono stati sfavorevoli. In caso contrario, se si assume che l’episodio del primo maggio non è grave nè degno di condanna allora non lo può essere certo quello di Cinisi. Sui manifestanti con le bandiere del PD: non ho assistito a nulla del genere (eppure ho partecipato al corteo dentro lo spezzone che sarebbe stato responsabile di una tale “infamia”) e vista la malafede serpeggiante non esiterei a credere che si tratti di una bufala. Ma se anche si è verificata qualcosa del genere allora è certo che si tratti di un episodio che non rende felici. Vorrei però che si riflettesse sul fatto che, a quanto dice Danilo, si sarebbe mossa una riserva sulle bandiere del Pd, non sulle persone che le bandiere le portavano. Possibile che si gridi all’intolleranza e non si capisca che, se davvero è successo, questo episodio dimostra che la politica è fatta dalle persone vere, che vivono e interpretano le contraddizioni del reale; una politica che non è monopolio esclusivo dalle segreterie nazionali, dai loro calcoli, con i loro rapporti da tenere in ombra, con Goldman Sachs, Trilateral e Co.. Ferrandelli, ed eventualmente il Pd, sono stati contestati politicamente, perchè chi ha sentito di farlo non condivideva politicamente le scelte politiche di cui questi soggetti si sono resi e si rendono responsabili. Non si tratta di fare sillogismi sulla mafia, intesa come qualcosa che si contagi per contatto o qualcosa cui si partecipi per essenza. Socrate è mortale perchè è un uomo. No. Ferrandelli non è mafioso perchè toccato da Lumia che a sua volta tocca Lombardo. Non lo è neanche perchè abbraccia Vizzini (spero che Aristotele non se la prenda….) o perchè alle primarie vanno a votare le truppe cammellate del centro destra e dell’MPA. Qui il problema non è disquisire delle essenze presunte delle persone ma semmai chiedersi quale sia la natura di un progetto politico: è legittimo esprimere dissenso civile (perchè è stato civilissimo…) verso scelte politiche ritenute di contiguità con determinati ambienti e con specifici progetti politici? Si può sperare che invece del moralismo ci si possa non stupire se un’area politica esprima il proprio fastidio verso chi è ritenuto politicamente criticabile? Forse no, in effetti. Però sarebbe gradito non scomodare la logica, quasi che tutto sia chiaro e lineare, deducibile, immediato. Perché è tutto molto più contraddittorio e ingarbugliato…

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