Cronache dal presidio No Muos
Lunedì 11 Marzo, a meno di due settimane dalla manifestazione NO MUOS a Niscemi (che, ricordo, si terrà il 30 Marzo) si è messa in moto la macchina del fango.
Una protesta legittima e pacifica come quella dei Comitati NO MUOS diventa un problema di ordine pubblico. Si vuole far passare questo movimento per violento e illegale. Si potrebbe considerare tale atteggiamento mafioso, arrogante e pretestuoso. E probabilmente è proprio così.
Ma torniamo alla cronaca: Domenica sera, insieme ad alcuni militanti del Comitato NO MUOS di Palermo, terminata l’assemblea regionale abbiamo organizzato una cena sociale NO MUOS NO MAFIA per raccogliere fondi in vista della manifestazione nazionale. Abbiamo condiviso con tutti gli altri militanti pasta con le sarde, panelle, zibibbo e marmellate, mescolando insieme cibo e sentimenti, passione e militanza. Rinfrancati dal forte legame nella lotta, assieme ai compagni del Comitato di Palermo abbiamo deciso di rimanere per rinforzare il Presidio NO MUOS davanti al cancello 1 il Lunedì mattina.
Sveglia alle 5, un caffè veloce e via al presidio. Proprio al presidio si percepisce che la lotta di Niscemi è oggi la lotta di un popolo, quello niscemese, ormai indomito e resistente. Una decina di donne del Comitato Mamme NO MUOS, qualche marito, noi e Damiano, un militante di Piazza Armerina che ormai da qualche settimana segue le lotte direttamente al Presidio. Tutto sembra tranquillo, stiamo quasi pensando di tornare a Palermo quando una vedetta avvisa che un corteo di auto scortato dalla polizia sta raggiungendo il presidio. Il presidio si organizza, qualcuno telefona per chiedere rinforzi, mentre le mamme bloccano la strada. Una di loro sceglie la posizione migliore per riprendere tutto. Dopo le ultime tensioni della settimana scorsa, non bastano le scuse, e così dal basso si organizza anche l’informazione militante. E’ un mondo nuovo quello cresciuto in questi ultimi mesi a Niscemi. Un anno fa la battaglia sembrava persa, mentre oggi si intravedono spiragli di vittoria. Arriva il convoglio guidato da una macchina del commissariato di Niscemi con alla testa il vice questore, dietro due suv ed un furgone bianco con all’interno i militari americani. Le mamme non si fidano, la settimana scorsa gli operai avevano le mimetiche degli americani; oggi si devono far riconoscere altrimenti non passano; e su questo non si discute. Nella lontana Niscemi, sud sud dell’Europa, l’esercito più tecnologico e potente del mondo, si fa identificare da civili che li riprendono come se fossero turisti giapponesi. Se non l’avessi visto con i miei occhi forse non ci avrei mai creduto. I poliziotti cominciano a spazientirsi, troppi controlli anche perché annunciano al presidio che dovrebbero arrivare anche due operai per riparare due lampadine (sic.). Il presidio all’unanimità riferisce che i militari se si fanno riconoscere passano; gli operai invece non hanno nulla da fare nella base. Dopo venti minuti i militari americani vengono fatti passare, ma le mamme controllano anche i furgoni al ritorno per capire se effettivamente hanno dato il cambio guardia. Il Comitato Mamme NO MUOS a dispetto della sua giovane costituzione, ha ormai una sua struttura organizzativa ben oleata. Ognuna ha un compito e lo svolge, meglio forse di un militante navigato. Noi siamo molto affascinati da tale capacità, ma sarebbe anche tempo di andare via. Definiamo con il comitato i dettagli per una giornata di animazione NO MUOS a Niscemi per il 23 e 24 marzo, e poi via al presidio per recuperare le nostre cose e tornare a Palermo. Ma i nostri propositi non hanno successo, lungo la strada incontriamo un altro convoglio scortato; probabilmente il furgone con gli operai aspettava nelle vicinanze. Ritorniamo indietro e stavolta le mamme sono inamovibili, il camioncino non passa, fa marcia indietro e va via. La polizia, già indispettita, ci chiede i documenti e riferisce alla portavoce che questo atteggiamento rompe gli accordi stabiliti (quali? boh!!); la settimana inizia proprio bene. Noi però a questo punto intervistiamo un paio di mamme ed andiamo via; dobbiamo fare strada verso Palermo.
(Aggiornamenti)
Mercoledì 13 marzo – gli operai sono tornati insieme ad un gruppo più consistente di forze dell’ordine; hanno spostato di peso le mamme ed hanno fatto passare gli operai. Tutto questo solo per due lampadine; ma si può credere che questi marines che hanno in dotazione attrezzature per migliaia di dollari non sappiano cambiare due lampadine? It’s a mistery!!!
Giovedì 14 marzo – le case di molti attivisti NO MUOS di Niscemi sono state perquisite alla ricerca di materiali atti ad offendere, segno di un progressivo innalzamento del livello di scontro; noi dobbiamo rispondere con la nostra caparbietà nell’affermare le ragioni del movimento NO MUOS in vista della manifestazione nazionale di NISCEMI di giorno 30 marzo.
Scriveva Sepulveda in un suo libro “Raccontare….Resistere” che già il fatto stesso di riuscire a comunicare quello che accade è rivoluzionario; Niscemi ormai è un esempio di ribellione dal basso, la cui portata potremo scoprirlo solo dopo il 30 marzo. Per il momento le avanguardie ci fanno ben sperare e noi le raccontiamo!
Tutti e tutte a Niscemi il 30 Marzo
Da Chiomonte a Niscemi basta antenne, basta veleni!!
Dal SUD della SICILIA RIBELLE
NO MUOS NO MAFIA
Elio Teresi
Comitato di Base NO MUOS Palermo
Eccovi alcune foto di Lunedì e Martedì.
In fondo a questa galleria troverete il video in cui viene mostrata la polizia che forza il blocco delle Mamme No Muos.