Documento finale “Forum Sociale Antimafia Peppino Impastato” 2004
Documento conclusivo
Il Forum sociale antimafia “Peppino Impastato” alla fine dei tre giorni di lavori svoltisi a Cinisi, nel 26° anniversario dell’assassinio di Peppino Impastato, approva il seguente documento conclusivo.
Il Forum ribadisce l’irrinunciabile importanza della memoria storica che lega la resistenza antifascista alla lotta antimafia, respinge ogni tentativo di cancellare e distorcere i valori che sono alla base della Costituzione democratica, funzionale alla strategia in atto che vuole realizzare nel nostro Paese un regime autoritario, fondato sulla legalizzazione dell’illegalità, la privatizzazione del potere, con la personalizzazione dell’esecutivo, l’asservimento del potere legislativo e l’abolizione dell’indipendenza della magistratura, e condivide e sostiene tutte le forme di vigilanza e di lotta per la salvaguardia e l’ampliamento della democrazia, liberata dal dominio della borghesia mafiosa e dal prepotere dei potentati economici e mediatici.
Il Forum individua nell’uso sociale dei beni confiscati ai mafiosi e ai corrotti una delle forme più efficaci di antimafia sociale, denuncia l’involuzione evidenziata con l’abolizione dell’ufficio del Commissario per i beni confiscati, sostiene l’impegno delle cooperative già costituite e dei senzacasa, chiede a gran voce la massima trasparenza nella gestione dei beni confiscati e s’impegna a rilanciare ed estendere la progettazione dal basso per il loro uso.
Il Forum è a fianco dei lavoratori dell’Imesi, del gruppo Infotel, della Fiat e di altre realtà minacciate dalla deindustrializzazione, considera la precarietà, il lavoro nero e sommerso le forme più odiose attraverso cui si perpetua il potere clientelare e mafioso, s’impegna nel costruire forme organizzate di lotta dei precari e dei disoccupati, condivide la proposta di istituire il salario sociale e di legarla a una battaglia più generale per lo sviluppo compatibile, fondato su un uso razionale delle risorse, sottraendole ai canali clientelari e mafiosi, e sulla partecipazione.
Il Forum, sulle orme delle battaglie condotte da Peppino Impastato contro il saccheggio del territorio, respinge le varie forme in cui esso si manifesta nei nostri giorni, dalla cementificazione delle coste all’industria dei rifiuti, dalle grandi opere inutili e dannose, come il ponte sullo Stretto, agli inceneritori e all’inquinamento prodotto dalla distilleria Bertolino.
Il Forum rinnova il suo impegno contro il dilagare dell’accumulazione illegale e il proliferare delle mafie prodotti dal neoliberismo, denuncia la gravità della questione morale in Sicilia e vede in essa una forma della crisi della legalità e della democrazia e individua nella partecipazione dal basso e nella costruzione di reti di organismi di democrazia diretta la forma concreta di realizzazione di un nuovo protagonismo. A tal proposito il Forum è impegnato attivamente nel dibattito appena avviato sulla nonviolenza, per sottrarsi alla tenaglia sempre più stringente che vede contrapporsi guerre e terrorismi.
Il Forum chiede il ritiro immediato delle truppe italiane dall’Iraq e sostiene le lotte di liberazione e per l’autodeterminazione dei popoli, contro tutte le forme di guerra preventiva e permanente orchestrate da chi pensa di imporre la democrazia con i bombardamenti e con la tortura, da Guantanamo al carcere di Abu Ghraib.