Foto di Casa Badalamenti (di Marco D’Antonio)
Vi mostriamo alcuni scatti di Casa Badalamenti realizzati dal fotografo aquilano Marco D’Antonio.
Queste foto mostrano i locali di quella che fu la casa di Tano Badalamenti, boss di Cinisi e capomafia che ordinò la barbara uccisione di Peppino Impastato nel Maggio dell’ormai lontano 1978.
In questa abitazione, oggi confiscata alla famiglia Badalamenti e ribattezzata per l’occasione “CASA NOSTRA”, a cento passi da quella che era la casa di Peppino e di mamma Felicia, avrà luogo il Decimo Forum Sociale Antimafia “Felicia e Peppino Impastato” che si terrà nei giorni 6-7-8-9 maggio 2011. A questo link trovate il programma delle attività e tutte le altre informazioni.
PEPPINO E’ VIVO E LOTTA INSIEME A NOI!
La lotta è di tutti ,giornaliera fare sistema con chi ci crede e realizzare una regia unica per avere un’azione più incisiva ,.L’unione fa la forza .strategie comuni da parte di tutte le associazioni dedite al bene comune .Osservazione e quindi informazioni del fenomeno sociale..Il resto in forma più segreta della loro !!!!!!!!!!!!!!!!!
…i tempi sono cambiati, ma non del tutto, peccato che Peppino non abbia potuto vedere il risultato delle sue battaglie..!!!
Siamo vibrazione ed esperienza. Solo questo. L’energia vitale, quella della nostra memoria, del nostro pensiero in questa vita, non muore con il nostro corpo fisico. Peppino, Vittorio, il Che, Gandhi, Luther King e tutta quella umanità vissuta intensamente sulla linea sottile che divide il bene dal male, ci accompagna, sente ogni cosa che continuammo a fare in questo mondo. Loro si trovano nella ottava superiore. Forse non soffrono come noi, non vivono come noi ma sicuramente, con noi…Loro hanno lasciato nel loro cammino, un impegno interrotto dalla violenza del piccolo ingiusto.
Noi continueremmo il loro lavoro.
Perché è un’impegno divino il loro…
Perché è un dovere terreno il nostro.
La pace dell’uomo vive nel fervore della lotta, La guerra, nella quiete della indifferenza.
Immagino Vittorio Arrigoni osservando una massa gigantesca di gente riunita per festeggiare la santificazione di un papa. Immagino Peppino Impastato In mezzo a un’altro “silenzio” quello che lui conosce bene, domandarsi: Perché piangono i mortali? Perché l’assenza del governo italiano ai funerali di Vittorio? Perché in Paleastina un funerale di stato rende onore a un italiano?. Perché della guerra in Libia “tutti contro uno” e uno contro tutti”, “Nessun vincitore, tutti perdenti”?
Quale dolore il vostro, signori della guerra? quale tormento inutile il vostro assassinio? Usate un minuto del vostro macabro tempo e pensate all’alto pensiero delle vostre vittime. Alla loro vittoria. Perché sono loro i vincenti. Restate umani fin che siete in tempo e fermate le guerre.
lascia turbati leggere fra la polvere di queste vestigia di sangue un pezzo di vita e di dolore che tanto appartengono, che ne siamo consapevoli o meno, alla nostra storia.
guardiamole a fondo: Peppino Impastato è un eroe. Uno di quelli di cui, finalmente e pur se tardi si sa…. tocca ricordarselo, tutte le mattine e tutte le sere quando rubiamo uno sprazzo di energia alla nostra vita di corsa e abbiamo il coraggio di assaporare il profumo della vita. un profumo che è possibile grazie a chi ha lottato per noi e ci ha regalato la sua vita….
Grazie
vOGLIO RICORDARE CHE LA MAFIA/DELINQUENZA LA S’INIZIA A LOTTARE ANCHE RINUNCIANDO A QUELLE “INSIGNIFICANTI”GESTA CHE INVADE IL RISPETTO DELL’ALTRO,PEPPINO E FELICIA GRAZIE.
E’ sinistro pensare che il risultato delle sue battaglie si e’ avverrato a causa del suo involontario Olocausto o sacrificio. Eppure e’ vero il seme deve morire per dare piu’ frutto.Io ebbi l’onore di conoscre il Peppino,coetani e amici d’infanzia e posso dire che era una fonte di aqua fresca le sue idee erano sempre motivate dal desiderio di migliorare questa societa’ inferma, priva di cure statali e endicappata dalle belve mafiosi.Per fortuna lui non lottava da solo e questo lo incoraggiava a lottare con molta energia, freneticamente.IN lui c’era un po’ di selvatico tipico siciliano,come il ginestro che cresce nelle montagne di Cinisi ma ln fondo profumato come il fior di zagara.Era sincero nella sua lotta, ed era convinto che se c’era l’unita li nemico sarebbe stato sconfitto.Il quesito e’ lo stesso anche oggi nell’unita’ c’e’ la forza .Mio padre disse, dopo la morte di Peppino,che era’ imperialmente importante mantenere la memoria di Peppino viva, in perpetuo. La sua morte sara’ vendicata quando la mafia sara’ del tutto sradicata,.Percio’ continuiamo a lottare e a gridare per le piazze ‘” a morte la mafia con tutti i mafiosi” VIVA LA MEMORIA DI PEPPINO IMPASTATO.