Il peso dell’astensione
Mentre il gran chiasso sulle elezioni regionali va lentamente scemando e iniziano ad emergere i nomi dei nuovi parlamentari regionali credo sia opportuno riflettere su alcuni importanti elementi di riflessione
C’é un punto centrale attorno a cui si dipana il grosso del mio ragionamento. Ed è cruciale perché è un dato sia pratico che teorico.
Abbiamo una cifra percentuale: 53%
E’ la percentuale degli astenuti in questa tornata elettorale. E’ un numero enorme ed è quello che probabilmente avvicina la politica siciliana a quella del resto del paese.
(Non starò a farvi il solito pistolotto sull’anomalia della politica siciliana, penso che concorderemo tutti su questo).
Questa percentuale intanto ci dice che il nuovo governo è stato eletto da meno della metà degli aventi diritto.
Ci dice anche che sono state espresse diverse percentuali falsate: così su due piedi mi vengono in mente il 30% di Crocetta, il 25% di Musumeci, il 18% del Movimento 5 Stelle (peraltro a sorpresa primo partito con il 15%). Sono dati assolutamente inoppugnabili. Ma dinanzi ad esse si staglia grande come una gigantesca muraglia il CINQUANTATRE (lo scrivo anche a lettere maiuscole per dare anche un senso di lunghezza e di altezza di questa ipotetica muraglia). E questo dato li annichilisce, li rende poco significanti. Perché nessun partito ha ottenuto una percentuale che si avvicini al 20%. A parte quello dell’astensionismo, che sfonda di ben due volte e mezzo quella soglia.
Viene così da chiedersi se abbia davvero senso il frutto di questa elezione: un governo regionale che non ha la maggioranza all’ARS e con una forza nuovissima (il M5S) che sembra non abbia intenzione di scendere a compromessi con le forze politiche a noi note (ben note, vista la ridondanza dei nomi degli eletti).
Proprio sul Movimento 5 Stelle vorrei soffermarmi.
Non entrerò nel merito del movimento in se, ma mi limiterò a dire che non vedo di buon occhio questa loro grande ascesa.
Vorrei però soffermarmi sul perché il dato dell’astensione basti a sminuire i loro gioiosi canti di vittoria.
Secondo i dati ottenuti a queste elezioni il candidato alla Presidenza dell’M5S Cancelleri ha ottenuto il 18,20% delle preferenze (terzo nella tornata elettorale), mentre l’M5S è il primo partito con il14,90% dei voti. Ricordiamoci sempre, però che questi numeri sono sulla base di una partecipazione elettorale ai minimi storici. Numeri comunque ragguardevoli ma che impongono una riflessione.
In primo luogo: la grande onda di sdegno e di partecipazione popolare che sembrava seguire Grillo nel suo lungo tour elettorale si è rivelato essere un colossale buco nell’acqua. Se il movimento fondato dal comico genovese avesse davvero scosso le coscienze e portato la grande rivoluzione che oggi i tanti attivisti grillini sbandierano, come conciliano questa grande rivoluzione nella mentalità delle persone con il fatto che non hanno convinto (e come loro anche il resto dei partiti) più di 1 siciliano su 2?
Sono comunque numeri importanti ed enormi per una forza che si è appena affacciata sullo scacchiere politico nazionale/regionale, ma da qui a cantare vittoria ne corre.
Se l’astensione replicasse con uguale forza il dato che ha fornito in queste elezioni regionali, si avrebbe l’ennesima prova del fatto che la democrazia italiana e il paese sono ormai due estranei che se si incontrano per strada non solo non si salutano, ma cambiano anche marciapiede.
MA!
Ma stiamo parlando delle elezioni siciliane, e si ricollega al discorso che avevo evitato all’inizio dell’articolo, ma che non posso più evitare adesso dal momento che vorrei provare a capire il perché di questo dato enorme.
Le elezioni in Sicilia sono state per lunghissimo tempo influenzate da fattori che potremmo paragonare all’aria.
L’aria non la vedi… eppure c’é!
Allo stesso modo nelle elezioni siciliane l’influenza delle clientele e della mafia sono sempre state delle presenze/assenze.
Dal mio modesto punto di vista penso di poter dire che l’enorme astensione determinatasi in questa tornata elettorale non sia stata determinata solo da una motivazione ideologica, ma anche dalla sparizione (anche solo parziale) di questi due fattori.
1) La situazione di sfascio economico del paese è sotto gli occhi di tutti e il giochino della clientela ormai è diventato insostenibile. Non a caso almeno una volta a settimana la sede della regione siciliana è assediata da migliaia di precari di varia provenienza che chiedono il rispetto della promessa fatta in periodo elettorale (il posto fisso).
2) Il disimpegno della mafia non si limita più, ormai, al suo inabissarsi all’interno del tessuto nervoso della regione, ma anche nell’aver capito che appoggiare una classe politica completamente allo sbando è una pratica che non paga. Se un tempo “Don Totò” dava indicazioni di voto ben precise, oggi tutto questo non accade più con la stessa portata che poteva avere un tempo.
Questo non vuol dire che non succeda o che non succederà più, ma solo che il fenomeno non incide più tanto quanto un tempo. E’ probabile che in uno scenario come il nostro in cui tutto è precario, la mafia preferisca rimanere in attesa di sapere quali saranno i nuovi cavalli vincenti così da saperne trarre il massimo vantaggio. E nel frattempo attende con pazienza, come del resto ha già fatto più volte in passato.
L’insieme di questi due fattori, unito all’unanime sdegno popolare per una politica arraffona e ben poco efficace, ha prodotto come risultato il dato sull’astensione che oggi abbiamo sotto gli occhi. Quello che ci aspetta ad Aprile sarà forse un dato diverso (del resto mancano ancora 6 mesi alle elezioni politiche), ma se la prova generale ha dato questo esito…
Joseffis
Il titolo dell’articolo richiama alla mia memoria ” Il peso della farfalla” di Sergio Bambaren. Io non ho votato perchè nessuno dei figuranti di questo teatrino mi rappresenta e mi sembra possa dare un contributo per salvare la res publica. Cosa fare se i politici a noi noti sembrano tutti morti viventi, galvanizzati non si sa da chi ed i Nuovi mi sembrano bravi….solo nel turpiloquio della comunicazione urlata, che francamente mi ha abbondantemente nauseata e stancata e anche annoiata?
Spero solo che il non voto della maggioranza sia e produca l’effetto del “peso della farfalla”