Minchiata #14 – Angoscia
Minchiate. Spigolature di un compagno scomodo
rubrica a cura di Salvo Vitale
Abbiamo sperato che non fosse vero. Quell’enorme balena spiaggiata davanti al Giglio che è ora il Concordia riapre ferite dolorose e solleva interrogativi inquietanti in un paese che ancora mostra le cicatrici del bunga bunga. Si intuisce tutta l’angoscia del momento in quella frase ” Vada a bordo, cazzo!”, urlo di rivolta per l’onta incancellabile. ” O Capitano, mio Capitano! alzati e ascolta le campane”. Risuonano a vuoto i versi sublimi di Whitman finiti in fondo al mare, nel naufragio dell’onore. Dal capitano abbandonato all’abbandono del capitano se non ci fossero i morti veri a dare la dimensione della tragedia, sembrerebbe una pessima messa in scena. Invece è successo e il paese assiste sgomento alla esibizione sguaiata del potere che viola codici e regole. C’è però anche l’altra faccia nel dramma della crociera, c’è la consapevolezza che l’Italia vera è l’altra , è quella che pone il bene comune in testa alle priorità . Come scrive Beppe Severgnini la tentazione di lanciarsi in scontate metafore “sull’Italia che affonda” c’è, ma bisogna resisterle.
(da “L’Avvenire dei Lavoratori 22-01-2012)