Partigiani sempre! Il comunicato ufficiale
PARTIGIANI SEMPRE!
CONTRO L’INFILTRAZIONE DEI NEOFASCISTI ALL’UNIVERSITA’.
NO A “CASAPOUND”, NO A “BLOCCO STUDENTESCO”.
Dibattiti, letture, proiezioni, discussioni, controinformazione.
Dalle ore 09.00 alle ore 19.00
presso la Biblioteca autogestita “Potere e Sapere” (Facoltà di Lettere – Palermo)
Sui teleschermi trasmettono LA CRISI. La CRISI è sulle prime pagine dei giornali. È la CRISI…c’è la CRISI…a causa della CRISI…purtroppo la CRISI… la CRISI… LA CRISI… CRISI… CRISI…
Chiudono le fabbriche per realizzare altrove maggiori profitti e non è pensata nessuna prospettiva per chi perde l’unica fonte di sostentamento. I tagli alla sanità, ai trasporti, all’istruzione, alla ricerca, al sistema previdenziale, privano questo paese di politiche sociali adeguate, miranti al soddisfacimento dei bisogni. Un’intera generazione di giovani disoccupati o precari, ricattati e privi di diritti, nei call-center o schiacciati da eterni contratti di formazione temporanea, costretti ad emigrare e dipendenti da famiglie sempre più al limite.
Vent’anni di riforme scellerate hanno contribuito a strutturare un sistema universitario totalmente funzionale alle dinamiche di un tale scenario: viviamo ritmi di studio e di vita ingestibili e insostenibili, imposti agli studenti e spacciati come varietà dell’offerta formativa. Dall’A.A. 2001/2002 l’ordinamento universitario 509 ha generato un numero ingiustificabilmente elevato di corsi di laurea e una altrettanto smodata proliferazione degli insegnamenti che li costituiscono, promuovendo la dequalificazione dei percorsi didattici e delle vite di chi li intraprende, nonché l’allungamento del tempo di formazione. Questo percorso, sempre più simile ad una fabbrica totale, produce soggetti privi di quella spendibilità lavorativa su cui si sono tanto pronunciate le propagande delle ultime riforme.
Questo quadro è occultato da un uso pervasivo delle parole “libertà” e “democrazia”. Palese è l’obiettivo di nascondere la trasformazione del sistema politico italiano in una democrazia autoritaria, plebiscitario-televisiva: nello stato-mafia Italia, il berlusconismo ed il suo sistema costituiscono la più sfacciata forma di organizzazione politica responsabile dello snaturamento delle forme di partecipazione collettiva e consapevole.
Il nostro sistema politico, sempre meno espressione dei bisogni sociali collettivi, è stato ormai trasformato in un complesso sistema clientelare di mediazione fra gli interessi dell’articolato blocco storico dominante, il cui unico fine è la generalizzazione dei profitti. Una certa politica d’oggi, lungi dall’essere una “casta” – vale a dire una cerchia chiusa, posta al vertice indiscusso di una società – è nei fatti il gestore delle dinamiche economiche dominanti, dunque disponibile a tesaurizzare l’apporto di chiunque possa ricoprire al suo interno tale ruolo.
Essendo attraversata dal transito di fondi e di risorse economiche, anche l’Università è interessata da una gestione politica come quella appena descritta. La vita politica degli studenti universitari è ormai ridotta a confermare un circuito di selezione e gavetta per piccoli burocrati afferenti alle più anziane gerarchie partitiche. La partecipazione sincera di tutti coloro i quali vivono sulla propria pelle le contraddizioni dei nostri tempi, viene quindi spessissimo ridotta e finalizzata a ratificare giochi di fazione e di corrente interni agli stessi apparati politici. I periodici rinnovi delle rappresentanze studentesche palesano il grande interesse che forze politiche di rilievo nazionale nutrono per tali occasioni, interesse che si esprime nelle ingenti risorse economiche spese per supportare le campagne elettorali; la legittima compresenza, per molti dei candidati, in percorsi politici interni ed esterni al mondo universitario, non giustifica l’uso di quest’ultimo e delle sue dinamiche aggregativo-relazionali come meri bacini elettoralistici su cui fondare probabili future carriere.
È all’interno di un tale quadro che, negli ultimi anni, si è sviluppato un percorso politico ben più pericoloso e preoccupante, colpevolmente ignorato o peggio assecondato e legittimato da un ampio spettro di forze politiche e culturali interne al mondo universitario (e non solo). Per la prima volta quest’anno, alle elezioni di rinnovo delle rappresentanze studentesche dell’Ateneo palermitano, è presente una lista denominata “Blocco Studentesco Università”. Quest’ultima è espressione diretta del movimento neofascista “BLOCCO STUDENTESCO”, facente parte del più ampio e ramificato movimento noto come “CASA POUND”. Per comprendere con che tipo di organizzazione politica si ha a che fare è forse opportuno riprodurre le prime righe di autopresentazione che “Blocco studentesco” riporta sul proprio sito:
«Il Blocco Studentesco è un movimento studentesco che nasce nell’estate 2006 a Casapound, l’occupazione non conforme del fascismo del terzo millennio»
(http://bloccopalermo.wordpress.com/2009/04/03/cose-il-blocco-studentesco/)
Se l’adesione al fascismo è così palesemente rivendicata, non bisogna commettere l’errore di considerare tali movimenti incapaci di articolare prassi coerenti di conquista di spazi politici e di consenso, come se fossero semplici manifestazioni disorganizzate e nostalgiche di un sentimento politico. Il movimento “Casa Pound” – significativamente costituito in associazione di “promozione sociale” – nasce nel Dicembre 2003 a Roma, da una galassia neofascista preesistente ed articolata, coagulatasi intorno all’occupazione “non conforme” di uno stabile capitolino. Il fondatore di questo movimento risponde al nome di Gianluca Iannone: trentaseienne romano che già a 14 anni militava nell’MSI e che può vantare un’ininterrotta presenza tra le fila dell’estrema destra nazionale. Il suo cursus honorum consta di candidature con Fiamma Tricolore e con La Destra e di immancabili violenze a sfondo politico. Iannone si è infatti reso partecipe di diverse risse e pestaggi, è stato condannato a 10 mesi di prigione per aver picchiato l’8 dicembre 2001 dei ragazzi di sinistra in un locale di Sulmona ed è stato condannato ad altri 4 anni per il pestaggio di un carabiniere a Predappio nel 2004, dove si trovava per onorare la morte del Duce. Iannone si diletta inoltre a cantare per il gruppo rock “Zetazeroalfa” di cui citiamo i “memorabili” pezzi come Nel dubbio mena, oppure Cinghiamattanza (al cui suono gli ascoltatori si sfilano la cinghia e se la danno sul torso nudo, per dimostrare la propria forza di veri uomini).
Se ci si limitasse a questo, ci troveremmo di fronte al solito e squallido folklore minoritario e marginale; in realtà al di sotto dell’immediata superficie fatta di cinghiate e saluti romani si nasconde un organico e ponderato progetto politico, una strategia di ben più ampio respiro mirante alla penetrazione del tessuto culturale della società. A coronare i nobili natali di “Casa Pound” si aggiunge infatti Gabriele Adinolfi, nel suo ruolo di teorico e di intellettuale del movimento. Questo cinquantaseienne sconosciuto ai più, vanta un passato politico cui non occorre aggiungere commenti: vicino al MSI sin dalla fine degli anni ’60, poi legato a molti dei gruppi di estrema destra dell’epoca, fondatore con Dimitri e Fiore (attuale leader di “Forza Nuova”), di “Lotta Studentesca”, che assunse dal 1977 il nome più noto di “Terza Posizione”. Condannato per reati associativi relativi a “Terza Posizione” e ai “Nuclei armati Rivoluzionari” (responsabili della strage di Bologna), fugge dal paese e ritorna nel 2000, una volta prescritta la pena, dopo quasi venti anni di latitanza. Il contributo di Adinolfi non si limita al suo essere membro della Guardia d’Onore alla cripta di Benito Mussolini (tutt’altro che ignoto il milite è ora ignobile), bensì a strutturare quel piano di azione e di intervento intitolato “Sorpasso neuronico”. Anche in questo caso riteniamo assai proficuo riportare le parole con cui lo stesso Adinolfi illustra il fine e gli obiettivi delle sue dettagliate direttive:
«Si esprimono un progetto strategico e un modello organizzativo offrendo senza esitazione, e fin nei dettagli, spunti, suggerimenti, sponde e strumenti per chiunque voglia partecipare ad una trasformazione che gli consenta di passare dall’autoemarginazione ad un ruolo di avanguardia organica e realistica. Ogni aspetto e ogni livello di un possibile sistema di forze viene considerato e trattato. Il “che fare” si sposa con il “come fare” […]. Una strategia che preveda la costruzione di un contropotere attivo e non sia schiava quindi del finto antagonismo di palcoscenico deve promuovere un’azione rivolta verso i tre livelli in cui si articola il potere. Deve investire culturalmente e simbolicamente le élites; costruire strutture lobbistiche e quindi politiche, che consentano di mantenere aperti i luoghi d’incarnazione di un’Idea del mondo e di garantire spazi di libertà e socialità comuni; realizzare localizzazioni che salvaguardando tradizioni etniche e culturali, favoriscano produzione e autonomia, in chiara prospettiva imperiale»
(http://www.gabrieleadinolfi.it/Sorpassoneuronico.pdf)
Viste tali premesse la candidatura di esponenti di queste forze politiche sin dentro le istituzioni universitarie non può a nostro avviso passare sotto silenzio; e ciò è ancora più inquietante se si torna con la memoria alla vergognosa aggressione squadrista compiuta proprio da “Blocco Studentesco” ai danni di inermi studenti medi durante un corteo dell’autunno 2008 a Piazza Navona a Roma.
Quell’aggressione aveva come obiettivo la delegittimazione violenta di un movimento universitario di massa che contestava le scelte governative in merito all’università e si è potuta consumare solo grazie alla palese complicità delle forze dell’ordine presenti sul luogo (a tal proposito si veda la testimonianza del giornalista di “Repubblica” Curzio Maltese, testimone diretto del fatto). Pochi giorni dopo, gli stessi neofascisti di “Blocco” si sono resi responsabili di un vero e proprio assalto alla sede Rai di via Teulada, in seguito alla messa in onda da parte del programma “Chi l’ha visto?” di video e di testimonianze sugli scontri di Piazza Navona. A tutto ciò hanno fatto seguito un complice silenzio ed una strumentale immobilità da parte di un governo evidentemente non sufficientemente distante da tali ambienti.
Il candidato di “Blocco Studentesco Palermo” al Consiglio nazionale degli studenti universitari è Francesco Vozza, forse il più noto esponente di “Blocco” in città. Questo studente si è dimostrato degno allievo del maestro Adinolfi e del metodo “Casa Pound”, contribuendo a dare vita in pochi anni a gruppi studenteschi e a forum telematici, a pagine ed a gruppi su facebook, ufficialmente pensati per fornire assistenza e informazioni agli studenti universitari, ma in realtà veicoli quotidiani e subdoli di propaganda politica e di consenso. In tale opera “Blocco studentesco” non si è mosso da solo, ma al contrario si è giovato di facoltosi e generosi “compagni di strada” che oggi rispondono al nome di “Giovane Italia” (giovanili del PDL), ma che sino a poco tempo fa erano noti come Alleanza Nazionale, Azione Giovani, Azione Universitaria. L’organica e strutturale sinergia tra il primo partito di governo nazionale e cittadino ed una rete di forze neofasciste si esprime oggi, in occasione delle imminenti elezioni universitarie, nella scelta di condividere liste elettorali nelle singole facoltà e negli organi superiori dell’Ateneo. Il caso più paradigmatico di queste interessate convergenze si verifica proprio nella nostra facoltà di Lettere e Filosofia, dove sotto il nome qualunquista ed ammiccante di “SOS Studenti” si raccolgono molti tra gli amministratori ed i moderatori del forum www.historicamente.net nonché del neonato www.allalettera.it; della stessa lista fa parte, insieme ai simboli di forum che negano di avere un così evidente colore partitico, “Azione Universitaria” degnamente rappresentata, tra gli altri, da Gaetano Pantano, presidente provinciale della “Giovane Italia”. La contraddizione di chi dichiara di non volere sottostare a dei distinguo politici, ma risulta poi appartenere a strutture legate al partito di governo, continua con la presenza tra i candidati di tale lista, di Valeria Mannino, già portavoce de “I figli di nessuno”, movimento che tra il 2008 ed il 2009 si distinse per delle rumorose quanto minoritarie contestazioni al movimento studentesco contrapposto al governo ed al ministro Gelmini. Visti i probabili esiti delle carriere politiche di molti di quei “figli di nessuno”, appare evidente come la paternità politica fosse in realtà palese: si trattava infatti di movimenti filogovernativi dirette espressioni di chi sta tuttora smantellando l’università pubblica ed il Paese intero. Una lista apoliticamente nominata “SOS Studenti”, non poteva poi che avere come miglior capolista possibile proprio ed ancora il neofascista Francesco Vozza. Vale infine la pena spendere due parole sulla lista per gli organi superiori denominata “Intesa Universitaria”, un cartello elettorale in cui convergono gli interessi politici di tutte le forze reazionarie che negli anni hanno dimostrato di interessarsi alla politica universitaria: “Blocco Studentesco-Casa Pound”, “Azione Universitaria-Giovane Italia”, “Alleanza Etica-SIEL”, “Obiettivo Studenti-Comunione e Liberazione”, “ASU”. Ennesima dimostrazione delle palesi complicità e contiguità tra una forza palesemente neofascista e quella che negli ultimi giorni viene spacciata come “destra moderna e liberale”, nonché con realtà, come “Comunione e Liberazione”, legate alla Chiesa ed alle gerarchie cattoliche.
Carichi di preoccupazione, come Biblioteca Autogestita “Potere e Sapere” e come associazione “Radio Aut”, riteniamo necessario lanciare un accorato grido di allarme al mondo universitario. Non è più possibile tacere quanto si sta compiendo davanti ai nostri occhi. Forze esplicitamente neofasciste come “CasaPound” e “Blocco Studentesco”, col sostegno di ampi settori delle realtà politiche di governo, si presentano alle elezioni per il rinnovo delle rappresentanze studentesche e mirano a divenire strutture di gestione reazionaria e antidemocratica della vita e dei bisogni studenteschi. Il loro obbiettivo è palese: in tempi di crisi economica e sociale, con sistemi politici sempre più delegittimati e privati di credibilità, il fascismo svolge il consolidato compito di raccogliere il potenziale malcontento ed il malessere collettivi, incanalandoli in forme politiche e culturali funzionali a mantenere e a confermare il blocco storico di potere dominante. In tal senso non stupisce il ricorso di tali neofascismi a pratiche ed a riferimenti culturali mutuati da una sinistra che paga anche in questo il prezzo della propria crisi storica (occupazioni di immobili, autorappresentazione di tipo ribellistico-rivoluzionaria tratta dal fascismo movimentista delle origini, stravolgimenti in chiave nazionalistica di figure quali Ernesto Guevara e Giuseppe Impastato).
Per tali ragioni esortiamo tutti coloro che vivono l’Ateneo ad una vigilanza antifascista e democratica contro le infiltrazioni che abbiamo qui denunciato; vi invitiamo il 12 ed il 13 Maggio, a partecipare insieme a noi ai dibattiti, alle proiezioni, alle letture ed agli incontri che, al grido di “Partigiani sempre!” si terranno nei locali della Biblioteca “Potere e Sapere”, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia.
Biblioteca autogestita “Potere e Sapere” (facoltà di Lettere e Filosofia – Palermo)
Associazione Radio Aut
NO A “CASAPOUND”, NO A “BLOCCO STUDENTESCO”.
Dibattiti, letture, proiezioni, discussioni, controinformazione.