Report forum “Territorio, mafia e antimafia” 7 maggio 2011
Report Forum “Le mani sulla città:
tra politica e territorio, mafia e antimafia”
L’incontro che apre la seconda giornata del forum è stato introdotto da Salvo Vitale (Associazione Peppino Impastato). Il suo intervento si è focalizzato sul processo di ristrutturazione di Cosa Nostra, sul suo interesse verso i grandi cantieri dei centri commerciali siciliani, sull’interesse politico della mafia, passata dal governo di un sottobosco elettorale alla diretta discesa in politica e sulla “ndranghetizzazione” di Cosa Nostra che da un sistema piramidale governato da una cupola sembra avviata verso un processo di riorganizzazione in numerose cellule familiari. Il successivo intervento di Santina Mondello (Associazione Rita Atria) ha evidenziato quali falle nella pubblica amministrazione possano permettere infiltrazioni mafiose nella gestione dei cantieri, citando il caso del parco commerciale di Barcellona Pozzo di Gotto in cui una società legata al boss mafioso Pio Cattafi è arrivata al punto di proporre pianificazioni urbanistiche infrangendo i limiti normativi regionali posti sui piani regolatori. Successivamente, Gianluca Ricupati (Giovani Comunisti) ha ricordato l’ormai decennale questione del Policentro commerciale di Partinico, un progetto urbanistico che raderebbe al suolo una vasta area a destinazione artigianale, evidenziando in particolar modo il tacito appoggio di alcune frange in passato riformiste e la solitudine mediatica dell’opposizione al progetto Policentro, comunicando infine come – malgrado lampanti irregolarità e la mancata assegnazione di parte dei terreni previsti per il Policentro a un’associazione artigianale che ne aveva fatto richiesta – attualmente non ci siano fascicoli giudiziari sulla faccenda. Si è proseguito con la testimonianza dell’aquilana Ilia Antenucci (Comitato 3e32) che ha raccontato delle megaspeculazioni emerse nei fascicoli d’inchiesta – ben 831, di cui 29 di comprovata natura mafiosa – aperti dal 2009. La Antenucci ha parlato di imprese e società di difficile rintracciabilità e vincitrici illegali di appalti con il patrocinio della Protezione Civile prima e dei politici locali adesso, indicando in quest’ultimo ruolo chiave alcuni esponenti del PDL. In un excursus che parte dai primi giorni dell’emergenza aquilana (con gli appalti dei bagni chimici, acquistati con un esubero di 5000 unità) e giunge al Progetto Casa (2700 euro a metro quadro, edificato con una pesante infiltrazione malavitosa), sono stati evidenziati i danni del fantasma mediatico del miracolo aquilano, delle prerogative emergenziali del Questore e della Protezione Civile, dell’introiezione da parte dei dirigenti locali di uno schema gestionale mafioso ornato da clientelismi e silenzi. Un sistema che ha umiliato il moto di solidarietà personale degli Aquilani, facendo dell’Aquila una terra di conquista. Successivamente Maria Trapani (Associazione Radio Aut) ha ricordato il dialogo fra giovani del Belice e ragazzi aquilani nell’ambito dell’iniziativa “Uniti nelle Resistenze”, dialogo inseritosi nel contesto universitario tramite una mostra fotografica, dei seminari e delle proiezioni. A concludere l’incontro è stato Salvo Abbruscato (Associazione Città in Rete) che ha voluto evidenziare le differenze fra il trasferimento compatto dei terremotati del Belice e la voluta frammentazione della cittadinanza coinvolta nel terremoto abruzzese privata di servizi, divisa e sottoposta ad un regime di controllo irreale.
Una risposta
[…] 9.00-13.00 Forum “Le mani sulla città: tra politica e territorio, mafia e antimafia”. Coordina Salvo Vitale (Ass. Impastato). Interventi: E.Bellavia (La Repubblica); Ass. Radio Aut; […]