Tobia Imperato
Tobia Imperato, arrestato il 26 gennaio. Dal 13 febbraio Tobia è agli arresti domiciliari in isolamento assoluto con un’accusa ridicola: ha afferrato “per un braccio un operatore di polizia allo scopo di ostacolarne l’avanzata” nel corso dello sgombero del presidio della Maddalena il 27 giugno 2011. Il contatto in questione avviene su un ripido pendio a fianco dell’autostrada ed è preceduto da un intervento piuttosto rude di alcuni poliziotti che hanno appena buttato per terra un manifestante con le mani alzate. Il contatto dura solo un paio di secondi, senza che si possa apprezzare alcun intento violento da parte di Tobia. Tobia ha sostenuto, con dichiarazione spontanea resa in interrogatorio, di essersi aggrappato al poliziotto perché stava scivolando all’indietro. In effetti, dal filmato si vede che, immediatamente dopo aver appoggiato la mano sul poliziotto, egli cade all’indietro e scivola giù per la scarpata.
In realtà la colpa di Tobia è essere l’autore del libro “Le scarpe dei suicidi” nel quale svela le responsabilità della magistratura e della DIGOS torinesi nella morte di Sole e Baleno. Poiché per le cose scritte nel libro non hanno potuto perseguirlo, hanno colto questa occasione per metterlo a tacere. Quasi ogni sera infatti andava a parlare del libro e del TAV in Val di Susa in serate pubbliche.
I domiciliari in isolamento assoluto (in attesa di giudizio!) sono una forma di tortura inaccettabile in uno stato moderno che si dichiara democratico.
Da sabato 3 marzo, Tobia ha iniziato uno sciopero della fame e si alimenta con sola acqua per protestare contro questa inaccettabile persecuzione. La procura non ha autorizzato un medico a visitarlo fino a venerdì scorso. La visita medica del 10 marzo ha registrato “una perdita di peso di sei chili (altri quattro chili erano stati persi durante la detenzione in carcere) e condizioni generali caratterizzate da affaticamento, debolezza , ipostenia. Cominciano a evidenziarsi i problemi legati alla mancanza di assunzione di zuccheri, grassi e proteine. I liquidi che Tobia assume sono assolutamente necessari, ma decisamente insufficienti a mantenere un adeguato equilibrio metabolico, il rifiuto ad assumere bevande zuccherate non aiuta”.
Purtroppo nessun giornale, nonostante i comunicati stampa che abbiamo fatto e spedito a tutti, ha scritto una riga su questo fatto gravissimo e sulla sua protesta estrema.
Alberto Perino
Ecco alcune considerazioni di Tobia Imperato, che ho trasposto in versi (S.V.)
Chi vince contro lo Stato?
Chi vince contro lo Stato?
Questo mi ha chiesto un secondino,
saputo che ero un arrestato NO TAV,
mentre frugava tra i miei effetti personali,
cercando nella pasta portatami da casa un’improbabile lima.
Chi vince contro lo Stato?
Non gli ho risposto.
Non spreco tempo a convertire gli sbirri.
Ma dentro di me avevo decine di risposte.
Sapevo di aver già vinto io.
Io che, completamente nudo,
ero costretto a fare piegamenti davanti a lui
per dimostrare che non mi ero infilato niente nel culo.
Io che non avevo paura di lui né di quelli come lui,
né dentro né fuori.
Io che non mi piegavo e non mi sottraevo alla lotta.
Io che ero disposto a mettermi in gioco, sempre e comunque,
per difendere la mia libertà e quella di tutti.
Io che non ero e non sarò mai solo.
Io che ricevevo in continuazione telegrammi, lettere, giornali,
anche da compagni che non conoscevo.
Con me c’era una Valle intera,
violata da un’occupazione militare
che imponeva la devastazione in nome di un falso progresso.
Una Valle che mi sosteneva.
E sosteneva tutti gli altri arrestati, rispedendo al mittente
le accuse di essere noi dei violenti infiltrati nel movimento.
Anzi, ci considerava a pieno diritto dei valsusini.
Ci ringraziava per aver condiviso con i suoi abitanti
assemblee, momenti conviviali e situazioni di lotta.
E insieme alla Valle, in tutta Italia
si moltiplicavano le iniziative in nostro sostegno.
Queste erano le cose che mi passavano per la testa,
mentre mi rivestivo dopo l’umiliazione subita.
E dentro di me ridevo.
Sapevo di essere io il più forte.
Lo Stato, per mezzo di giudici e poliziotti,
avrebbe potuto anche distruggere la mia esistenza.
Io ho già vinto.
Tobia Imperato 13.03.12 |
Rivoluzione Sociale fuori lo stato e tutti i suoi lecchini di merda