#BOLOGNA: 11 Marzo #BLU cancella i suoi murales
Uno dei più importanti street artists al mondo, ha deciso di coprire con vernice i murales realizzati negli ultimi venti anni nella sua città.
Un pezzo di storia resistente della città di Bologna sta scomparendo sotto i colpi di pennelli e rulli che attivisti dei due centri sociali cittadini, XM24 e CRUSH stanno usando per coprire i murales; il motivo è quanto mai dirompente. Per anni gli street artist bolognesi sono stati criminalizzati e spesso anche denunciati e condannati per la loro arte di strada; adesso la Fondazione Carisbo di cui è presidente l’ex rettore dell’Università di Bologna, massone di lungo corso, il Prof. Fabio Roversi Monaco decide di fare staccare alcuni pezzi di questi murales; diventeranno opere di esposizione in una mostra dal titolo Street Art. Banksy & Co. – L’arte allo stato urbano, promossa da Genus Bononiae con il patrocinio della fondazione, senza chiedere permesso a nessuno degli artisti delle opere.
Alcuni artisti hanno protestato vivacemente, altri come #BLU nel silenzio che lo contraddistingue da anni ( non rilascia infatti interviste ai media), ha preferito agire scegliendo come data l’11 marzo giorno in cui nel 1977 per mano poliziesca veniva ucciso Francesco Lo Russo, militante di Lotta Continua.
#BLU ha affidato un comunicato al Blog GIAP, voce militante del collettivo Wu Ming; recita la parte finale del comunicato:
“Questo atto lo compiono coloro che non accettano l’ennesima sottrazione di un bene collettivo allo spazio pubblico, l’ennesima recinzione e un biglietto da pagare.
Lo compiono coloro che non sono disposti a cedere il proprio lavoro ai potenti di sempre in cambio di un posto nel salotto buono della città.
Lo compiono coloro che hanno chiara la differenza tra chi detiene denaro, cariche e potere, e chi mette in campo creatività e ingegno.
Lo compiono coloro che ancora sanno distinguere la via giusta da quella facile.”
Wu Ming, Bologna, 11-12 marzo 2016
(trentanovesimo anniversario dell’uccisione di Francesco Lorusso)