#Considerazioni sparse# sul #14NOV#
Una giornata di lotta, radicale, creativa e multiforme, ha attraversato oggi l’Italia da NORD a SUD; una moltitudine eterogenea di studenti, migranti, disoccupati, precari della scuola e dei servizi, senza casa, attivisti dei centri sociali operai, insomma un pezzo considerevole dell’Italia sociale quella che soffre, che studia senza un futuro, che è costretta ad occupare case perchè gli affitti sono troppo alti, perchè lavora con partita IVA o con un contratto ultra precario, che insegna un anno in un paese, l’anno successivo forse no, perchè inserito nella graduatoria sbagliata. Ecco oggi in piazza è scesa tutta quella gente che non potrebbe permettersi di pagare 1000 euro per una cena di finanziamento per il Partito Democratico, che potrebbe non rientrare in quel 66 % di insegnanti meritevoli a cui è destinato l’aumento di stipendio e non lo scatto di anzianità, che non si può permettere di fare un figlio perchè rischia di finire come tutte quelle giovani coppie che hanno fatto un mutuo per farsi la casa, ed adesso magari la casa è pignorata.
Beh oggi in piazza, la gente però ha dato una risposta ben precisa, da Milano a Venezia, passando per Padova, Bologna, Firenze, Torino, Genova, Roma, L’aquila, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Palermo, Catania, Cagliari, Iglesias e in tantissime altre città, le braccia cominciano ad incrociarsi, l’Italia comincia a fermarsi; lo hanno fatto oggi anche i media nel raccontare quello che succedeva in tutte le piazze, le azioni, i cortei, gli striscioni e perchè no anche gli scontri, stavolta non frutto di attacchi da parte di infiltrati, ma il normale svolgimento di un corteo deciso a raggiungere i luoghi del potere ( sedi di partito, banche, confindustria, agenzie interinali, ministeri, municipalizzate). In fondo la gente ha capito di chi è la colpa della crisi, e se fino ad oggi l’abbiamo pagata solo noi, crediamo sia giunto il momento di farla pagare un pò anche a chi ha sperperato e dilapidato tra tangenti e corruzione, i nostri risparmi di una vita di sacrifici.
Non possiamo disperdere il patrimonio di oggi, è necessario rivedersi e dare prospettiva alla giornata del 14N, nei nostri territori e perchè no magari pensare di rivederci durante il mese di dicembre, tutti insieme stavolta a Roma…..chi lo sa..magari la facciamo quella rivoluzione che sognava alcuni anni fa il ns vecchio e caro Monicelli.
Diceva il maestro che La speranza è una trappola inventata dai padroni, se vogliamo che qualcosa cambi non possiamo aspettare questo governo, chi lo sostiene, e chi in modo fascista e mafioso continua a far passare tutto in silenzio.
Se vogliamo veramente cambiare qualcosa, sta a noi mettere cuore, braccia e cervello; chissà, nel frattempo godiamoci questa giornata di gioia e rivoluzione
Buon 14NOV a tutti!!!!!
Elio Teresi
LET’S STRIKE!!!!
DON’T WORRY
WE’LL COME BACK AGAIN