Il Belvedere diventa Malvedere: l’ultimo scippo
Riceviamo e volentieri pubblichiamo dall’Associazione Culturale “Peppino Impastato”, fondata e composta dai compagni di Peppino, il seguente documento, che racconta dell’ennesimo scempio al litorale palermitano.
Il piano è semplice e studiato nei dettagli: impadronirsi di Piazzetta Belvedere, anzi, del terreno sottostante, sinora preservato alla cementificazione, grazie al vincolo di non edificabilità, chiedere la concessione per mq. 2995.60, cioè appena meno dei 3000 mq. previsti dalla legge e chiudere lo spazio per costruirvi una specie di solarium, con un “gibbiuni”, un vascone precostruito di 4×8 metri, che ricordi vagamente una piscina, metterci un bel posto di ristoro con vendita di bibite e alimenti e predisporre un posto dove, con un po’ di musica, far passare le sere estive al fresco ai cercatori di sballi e divertimenti. E così, in silenzio, si crea una società tra amici terrasinesi, la si chiama DUEGGI srl, con un capitale sociale di 10000 euro e si disegna il progetto su 2995,60 mq di terreno, visto che non si può andare oltre i tremila per ottenere la concessione. La norma prevede che un decimo, cioè 300 mq., potrà essere occupato da strutture di copertura. Ma poi, sai com’è, se il vento se la porta via, si potrà ricomporne un’altra più grande, non se ne accorge nessuno, così come nessuno potrà obiettare se, a margine dell’area che divide l’impianto dalla strada, si mette una fila di grosse piante che impedisce ai passanti di curiosare guardando chi c’é dentro, ma anche di guardare il mare: e quindi addio belvedere. Ma vediamo a chi è venuta in testa questa bella idea:
– Una quota del 25% appartiene all’amministratore unico della società e alla moglie. L’amministratore ha un fratello consigliere comunale, recentemente passato, guarda un po’, dall’opposizione alla maggioranza.
– Un altro 25% è della sorella di un architetto attualmente responsabile del piano di sviluppo economico del territorio – area VI del comune di Terrasini e che è, inoltre, amministratore unico di una cooperativa che gestisce uno stabilimento balneare sulla spiaggia Magaggiari di Cinisi.
– La terza quota della società è di un giovane con notevole esperienza nel campo dell’intrattenimento serale e notturno da discoteca.
– La quarta quota è di un facoltoso giovane figlio di una famiglia di gioiellieri.
E’ dall’inizio del millennio che il Piazzale del Millennio è il belvedere più suggestivo di tutta la fascia costiera. Si affaccia su un panorama incomparabile che permette di osservare tutta la scogliera che dall’interno del Golfo di Castellammare arriva ad Ustica, e consente inoltre di ammirare la bellezza dell’insenatura di Calarossa, le sue falesie a strapiombo, i suoi colori, i suoi tramonti e tutte le sue valenze naturalistico-paesaggistiche classificate, dal 2000, come Sito di Interesse Comunitario (zona SIC) che non può essere sacrificato alle speculazioni dei privati. Per non parlare poi dell’importanza di Calarossa dal punto di vista geologico: un vero laboratorio scientifico a cielo aperto. Nessuno può minacciare l’integrità del sito e del suo habitat floro-faunistico; a nessuno deve essere permesso di alterare, distruggere o comunque mettere le mani su un bene che appartiene, oltre che alla comunità di Terrasini, all’umanità.
Attorno al progetto si notano altri nomi, come quello di un geologo, componente della Commissione tecnica comunale che ha dato parere positivo alla valutazione di incidenza ambientale del sito, non preoccupandosi se si tratta di marne friabili dove hanno già perso la vita qualche mese fa due ragazzi, forse a causa di un crollo del costone su cui erano seduti. Cioè, trattasi di zona P3 ad elevato rischio di pericolosità. Questo geologo adesso è incaricato di curare l’aspetto geologico del piano regolatore di Terrasini. Ma c’é anche un Architetto che ricopre il ruolo di dirigente dell’Urbanistica e che, assieme al geologo e ad un tecnico forestale, ha dato parere favorevole alla concessione demaniale. La manovra avrebbe dovuto passare dal Consiglio Comunale, che non ne sa niente, o finge di non sapere; avrebbe dovuto essere subordinata al Piano Di Utilizzo Del Demanio Marittimo che avrebbe dovuto essere approvato entro il Febbraio 2012. La passata amministrazione, nel 2008 aveva sottoposto al Consiglio Comunale un progetto di utilizzo delle spiagge e degli accessi a mare, che non è stato approvato.
Il progetto del Solarium è in bella mostra in un sito internet, senza avere ottenuto il parere favorevole della Capitaneria di Porto: trattasi di concessione rinnovabile ogni sei anni, approvata dopo il parere tecnico seguito ad un sopralluogo della Guardia di Finanza, dell’architetto citato e di uno degli azionisti. Tutto pronto per essere realizzato, almeno che non intervenga la Procura a frenare i conflitti d’interesse e a fermare l’ennesimo scippo in zona costiera, dopo i divieti di balneazione alla Praiola, alla Maidduzza, la perdita di Torre Alba e la spartizione del Porto. A parte tutto la zona sottoposta alla speculazione è un Sito di Interesse Comunitario (SIC). Anche il WWF, interpellato, ha dato parere contrario. Prima che lo scempio sia irrimediabile, com’è successo per gli alberi della Piazza, è necessario intervenire per fermare il progetto.
L’associazione Peppino Impastato ci sta provando per via politica e giudiziaria, e invita i cittadini a mobilitarsi: lo scippo è fatto a loro e ai loro figli.
Cala Rossa non si tocca! Contraria a questa ennesima vergogna in Sicilia.