Radio Aut e Marzabotto incontrano gli studenti
“Una storia particolare”, Radio Aut e Marzabotto incontrano gli studenti dell’I.C.S. Guglielmo III di Monreale (Pa)
Giorno 7 e 8 Marzo si sono tenute a Monreale presso l’I.C.S. Guglielmo II due conferenze sul tema: “La resistenza nella memoria”.
Relatori sono stati Franco Fontana, ex partigiano della “Brigata Stella Rossa“, ed Achille Ghidini sopravvissuto alla strage di Marzabotto.
La prima conferenza è stata destinata alle classi terze della scuola media, la seconda aperta ai docenti della scuola stessa e alle autorità del territorio.
Le conferenze sono state volute dai nostri insegnanti allo scopo di raccontare la strage di Marzabotto, una strage compiuta dai nazifascisti, e per far conoscere a noi ragazzi la storia raccontata da due persone che hanno vissuto direttamente un periodo che resta il più tragico dell’umanità.
Durante l’incontro Franco Fontana ci ha raccontato la sua tragica esperienza e il suo racconto è stato particolarmente toccante poiché il ricordo di quei giorni, delle efferatezze compiute dai nazifascisti nei confronti di donne e bambini, lo porta sempre alla commozione, ed ha creato un clima tale di empatia che tutti, adulti e non, a poco a poco si sono ritrovati con le lacrime agli occhi, quasi senza accorgersene.
Achille Ghidini invece ha raccontato la sua storia in modo all’apparenza più distaccato, probabilmente perché alcuni argomenti lo avrebbero toccato al punto da farlo commuovere. Lui ci ha raccontato la sua storia, che lo ha visto protagonista della strage di Marzabotto, quando aveva quattro anni e ancora abitava con i nonni e la famiglia. Achille Ghidini, che tra il serio e il faceto definisce la sua infanzia “un disastro ecologico”, nonostante questa tragica esperienza avvenuta in tenera età ha avuto il coraggio e la “fortuna” di continuare con la sua vita e proseguire gli studi, diventando dapprima un ingegnere militare e poi uno scultore di fama internazionale. Ci ha raccontato di aver realizzato per il Comune di Marzabotto una scultura per lui molto importante poiché raffigura due mani, una aperta che rappresenta il perdono, e una chiusa, quella della vendetta e dell’odio.
Per noi ragazzi questa esperienza è stata utile e costruttiva perché ci ha permesso di conoscere una situazione storica attraverso testimonianze dirette: infatti nessuna pagina di storia può e potrà mai trasmettere i valori umani che queste splendide persone ci hanno veicolato. Tutto ciò ci ha permesso di capire che la guerra è inutile e insignificante, poiché è stata e sarà sempre voluta da interessi politici ed economici, anche se un’ultima riflessione, quella sull’UE, ci ha dato la speranza che mai più potrà essere perpetrata una tragedia umana di così vaste dimensioni. Dopo queste importanti testimonianze noi alunni abbiamo voluto porre alcune domande per approfondire l’argomento. L’incontro si è chiuso con un caloroso applauso.
La conferenza del secondo giorno ha avuto un taglio diverso, più storico-politico perché destinato ad un pubblico adulto. All’inizio c’é stato un intervento di Fabrizio Fasulo, studente della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo e vicepresidente dell’Associazione Radio Aut, che ha curato un’argomentazione obbiettiva dei fatti che hanno occupato lo spazio di tempo dall’8 Settembre 1943 al 25 Aprile 1945 con riferimenti inevitabili alla situazione dell’Italia e dell’Europa già a partire dalla prima Guerra Mondiale. Quindi è stato l’ingegner Ghidini a raccontare la sua triste storia. Siamo rimasti affascinati nell’ascoltarla: egli aveva deciso di soffocare il ricordo di quel giorno, ed ha continuato per anni a vivere facendo finta che nulla aveva turbato così profondamente la sua esistenza, fino al giorno in cui i ricordi sono tornati nella sua mente più forti di prima e la sua coscienza lo ha spinto a raccontare tutto il dolore che aveva vissuto. Achille Ghidini ha abbracciato l’arte, è diventato scultore ed ora, attraverso le sue opere ed i suoi racconti urla contro il fascismo.
Quindi ha preso la parola Franco Fontana che ancora una volta ha ripercorso le tappe di uno spaccato di un vissuto che è impossibile dimenticare e ancora si commuove quando ricorda il lancio di una bomba all’interno di un oratorio, che uccise diversi bambini di una quarta elementare, mentre i nazifascisti fuori cantavano e suonavano le chitarre per coprire i lamenti dei bambini che agonizzavano.
A chiudere la conferenza è intervenuto il fratello di Biagio Giordano, anche lui un ex partigiano del nostro paese, ucciso, dopo atroci torture, dalle truppe tedesche ad Imperia. Il fratello di Biagio Giordano durante il suo intervento si è commosso al pensiero delle atroci morti dei partigiani che sacrificavano le loro vite per la libertà dell’Italia.
Non c’é altro da aggiungere, se non un “grazie” per questa pagina di storia realizzata in modo così partecipativo e diverso.
Monreale, 30 Marzo 2005
Gli alunni della 3E
Questi due giorni hanno rappresentato, non solo per gli alunni ma anche per i docenti e per il personale tutto, un occasione per rivivere la storia attraverso le parole di chi quella storia l’ha fatta. Nei nostri occhi e nelle nostre orecchie rimarranno le immagini e le frasi spezzate di un partigiano, di un fratello e di un bambino che, pur non dimenticando, invitano a sperare in un mondo di pace.
Il Dirigente Scolastico
Prof. G. Cavallaro