
Riprendiamo e pubblichiamo un’analisi molto interessante di un militante NO MUOS sulle valutazioni e le prospettive della lotta. L’analisi che condividiamo in toto rappresenta il nostro punto di partenza alla luce della sentenza, per vedere Niscemi come una lotta da vincere non semplicemente da raccontare o ricordare.
A tutti i compagni e le compagne che di questo sono convinti i migliori auguri NO MUOS
“Ma davvero credete che noi crediamo di aver vinto? Cioè, davvero qualcuno può sostenere che questa per noi è stata “la vittoria delle vittorie”? Qualcuno crede davvero che siamo convinti che basterà l’esito di un processo a smantellare le antenne? Davvero credete che noi crediamo che questo sia il punto? Davvero è possibile pensare, senza essere in malafede, che tutta la strategia contro il Muos si concentri in quelle venti pagine? Forse lo si può credere, se guidata da malafede o raffinata capacità di analisi ai fini delatori. Perché è OVVIO e chiaro a tutti, anche ai più ottimisti, che questa piccola vittoria è tale non (solo) perché firmata da un tribunale, che per una volta, anche strumentalmente, ci ha dato ragione. Che per una volta, anche volendo ammettere che siano coscienti gli stessi giudici della fragilità della loro stessa decisione, si apra un conflitto tra istituzioni. E siccome il fine ultimo rimane per noi inamovibile mi pare quanto meno doveroso di aver creato un altro conflitto, anche di cartone. E bisognerebbe essere in malafede assoluta, o meravigliosamente sprovveduti, nel non vedere in questa nuova fase un’occasione di crescita e rilancio del movimento. Perché i legalitari non sono certo i compagni che finora hanno messo testa e corpi nella lotta, i legalitari stanno tra quelli che votano, che delegano, che si fidano delle sentenze dei tribunali. E proprio loro sono il nostro terreno di coltura, a loro dobbiamo rivolgerci. Per dimostrare che vale di più un’azione in contrada Ulmo piuttosto che una sentenza del tribunale. E per farlo abbiamo bisogno, volendo fare gli ultimi degli hegeliani, di tesi e antitesi. E se questa sentenza ci riporterà di nuovo in massa in contrada Ulmo, dentro la base, non possiamo che avere qualcosa da festeggiare. Ma questo vuol dire vedere oltre le venti pagine, questo vuol dire che la mobilitazione di massa è ancora possibile. E non certo grazie ai giudici e a quanto scritto ma grazie alla capacità di innestarsi in quei conflitti che lasciano spazio alla crescita di un movimento. Quindi non ci sarà certo motivo per essere allegri per una sentenza. Ma certamente c’è poco da essere tristi di fronte le prospettive. A patto che non si lotti per perdere.”
NO MUOS
ORA E SEMPRE RESISTENZA
LA LOTTA CONTINUA FINO ALLA VITTORIA!!!
#CI VEDIAMO A NISCEMI

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