Documento finale Forum Sociale Antimafia “Felicia e Peppino Impastato” 2006
Peppino è vivo
di Salvo Vitale
Sono stati quattro giorni intensi quelli che dal 6 al 9 maggio hanno portato a Cinisi migliaia di giovani, in occasione del 28° anniversario dell’assassinio di Peppino Impastato. Ad organizzare il tutto, per il quinto anno consecutivo, il Forum Sociale Antimafia, ovvero un gruppo di associazioni composto dal Centro Siciliano di documentazione Giuseppe Impastato di Palermo, dalla Casa della Memoria di Cinisi, intestata a Peppino e a Felicia, dall’Associazione “Radio Aut “, dall’Associazione Peppino Impastato di Cinisi e l’Associazione Rizoma di Cinisi. Al Forum hanno aderito anche una serie di altri gruppi antimafia, dai ragazzi di “Addio Pizzo”ai ragazzi della Locride. E’ impossibile scrivere le adesioni e le rappresentanze di circoli affluite da tutta Italia, che si sono sistemate in buona parte al campo sportivo messo a disposizione dal Comune per l’allestimento di un camping. Dopo l’iniziale momento di accoglienza la serata è stata riempita da un vivace concerto di Jovine, già componente dei 99 Posse, accompagnato da una band di ottimi suonatori. Il 7/5, nell’aula consiliare del “Maficipio di Mafiopoli”, che ormai può essere normalmente chiamato “Municipio di Cinisi”, è stata presentata la terza edizione del libro “Lunga è la notte”, una raccolta di scritti di Peppino e di testimonianze su di lui curata da Umberto Santino: all’iniziativa è stata associata la presentazione della mostra fotografica “Peppino Impastato, ricordare per continuare” di quest’ultima esiste una versione in formato piccolo e una con grandi manifesti, concepita essenzialmente come strumento per le scuole o per le associazioni che volessero documentare i momenti più importanti della vita di Peppino e dei suoi compagni. Chiunque volesse può richiederne copia al Centro Impastato o alla Casa della Memoria, dietro il pagamento di un contributo. La presentazione dei due lavori è stata l’occasione per ascoltare la testimonianza di alcuni compagni di Peppino e per cercarne di ricostruire l’immagine al di là dell’iconografia filmica dei “Cento Passi” Già da qualche anno si ripete questa liturgia legata al rifiuto, da parte di alcuni, di voler capire che un film non è una biografia e che comunque è servito a fare conoscere la storia di Peppino a un pubblico vastissimo che la ignorava.
I lavori sono continuati nel pomeriggio con il Forum su “Libertà di ricerca e informazione controllata”. Si è parlato della difficoltà con cui si muove l’informazione in Sicilia, stretta tra il monopolio dell’editore catanese Ciancio e tra le sentenze che in parecchi casi hanno colpito storici e giornalisti, accusati di diffamazione. Emblematica la sentenza nei confronti di Umberto Santino, condannato a pagare 7500 euro per avere “diffamato” Calogero Mannino. “Una volta si usava la pistola, adesso basta la denuncia alla magistratura”, ha detto la titolare della Distilleria Bertolino, dopo l’ennesima denuncia nei confronti della piccola emittente televisiva Telejato, rea di denunciare l’inquinamento ambientale e di attribuirne a lei la causa. E’ stata evidenziata la necessità di una nuova legge che contempli la possibilità di rettifica al di là delle sanzioni pecuniarie. Si è parlato inoltre di esperienze locali di piccoli giornali e pagine informative, spesso a forte coloritura politica, e della necessità di creare un circuito di scambio delle informazioni attraverso lo strumento informatico. Il tutto in un panorama che si muove tra le censure imposte alle reti nazionali, tra il conformismo culturale generalizzato, tra il controllo mafioso dell’informazione e l’ostinato rifiuto della sinistra italiana di dotarsi di una propria rete nazionale, anzi, legittimando con la propria presenza nei vari “salotti”, la gestione a senso unico dell’informazione. In serata l’attore milanese Daniele Biacchessi ha presentato un suo recital sulla storia di Peppino, dal titolo “Peppino Impastato. Quel giorno a Cinisi”, cui è seguito un concerto del Collettivo Musicale Peppino Impastato, un gruppo di compagni di Peppino che ha cominciato a suonare nel 1978 cantando brani di mafia e brani contro la mafia.
Lunedì 8 maggio ore 10: Forum su “Fare antimafia a scuola”. Vi partecipano gruppi di ragazzi del Liceo Scientifico di Alcamo e di quello di Partinico. Il dibattito evidenzia, attraverso l’intervento di alcuni docenti, la difficoltà nell’affrontare questi temi che altri docenti considerano pura perdita di tempo rispetto allo svolgimento dei propri programmi. Da parte dei ragazzi si evidenzia l’incapacità di molti docenti di affrontare i temi dell’attualità e il rifiuto di fare educazione civica intesa come momento di formazione politica e di conoscenza della politica. Quasi tabù il discorso sulla mafia, sulla sua storia, sulla sua presenza nel territorio e sulle sue articolazioni, anche con il mondo politico. Dal dibattito emerge una valutazione contraria all’introduzione di “un’ora di antimafia” come specifica disciplina rispetto alla considerazione che l’educazione antimafia è trasversale a tutte le discipline e non può essere nemmeno confusa con l’educazione alla legalità, argomento con il quale esistono punti d’incontro, ma non d’identificazione. Si propone inoltre una revisione della L.R.20, soprattutto nel vincolo di concedere il finanziamento regionale non a una singola scuola, ma a una rete di scuole: la difficoltà burocratica della ricerca di partners e la prassi di costituzione della rete offrono difficoltà burocratiche che spesso rendono problematica la richiesta di finanziamento. Ultima nota è quella di stimolare e considerare le proposte d’intervento che nascono “dal basso” e di lasciare agli alunni l’organizzazione del progetto e la sua attuazione.
Altro forum nel pomeriggio, sul tema: “La difesa del territorio e le sue risorse”: si è discusso degli attuali indirizzi di privatizzazione delle acque e del ritiro dei rifiuti attraverso gli ATO, molti dei quali sono già in partenza inutili carrozzoni clientelari che minacciano di far tornare ai tempi in cui la mafia controllava tutti i pozzi d’acqua. Deciso il no al nuovo Piano Urbanistico Regionale che minaccia di cementificare coste e montagne, cancellando gli abusivismi con qualche nuova sanatoria… come sta avvenendo al baglio di Scopello. No alle sanatorie generalizzate, no al ponte sullo stretto, di cui sono stati esaminati i rischi e valutata l’inutilità, no ai termovalorizzatori voluti dal governo Cuffaro.
Serata con musiche di gruppi locali nell’ambito di un grande concerto antimafia.
Martedì 9 maggio è il giorno dell’anniversario. In mattinata alcuni ragazzi della Scuola Media Federico II di Palermo recitano, per i loro compagni della Scuola Media di Cinisi un breve brano teatrale di loro composizione, seguito da un recital di poesie facenti parte di un libro “Peppino e vivo”, le cui copie arrivano nel pomeriggio. Il volume è stato curato da Salvo Vitale e comprende lettere, pensieri abbozzati su qualche biglietto, messaggi pervenuti al sito Internet rielaborati in versi, ballate e canzoni , sia per Peppino che per sua madre Felicia: il ricavato sarà devoluto all’Associazione Peppino Impastato per l’organizzazione di iniziative antimafia. Nel pomeriggio ancora un forum sul tema “Il cuffarismo come metodo siciliano di governo”: attraverso l’analisi di politici, sociologi, economisti viene analizzato il micidiale meccanismo, definito nazista, di gestione di ogni settore della vita pubblica e amministrativa al fine di costruire consenso elettorale. Il controllo globale del mercato del lavoro, attraverso una sapiente divisione dei posti e delle risorse, conduce chi cerca lavoro a svendere la sua dignità e a schierarsi dietro il politico che promette anche briciole. Il tutto in una regione molto ricca con un’economia assistita dalla Regione pari al 35% dell’insieme dell’economia siciliana. Poi il corteo, a partire dalla sede di Radio Aut a Terrasini, per arrivare alla casa di Peppino a Cinisi: più di due chilometri di strada, con circa 5000 persone, con bandiere, slogans, pugni alzati e con la presenza di Rita Borsellino. A Cinisi Salvo legge una bozza di documento finale, comunque non concordato, che comprende i vari punti programmatici che caratterizzano il Forum Sociale Antimafia. Serata con Claudio Lolli e con lo scatenato gruppo “Il parto delle nuvole pesanti”. Tutti gli artisti si sono esibiti gratuitamente, ma l’esiguità dei fondi raccolti sinora ha lasciato spazio a una serie di debiti non facilmente sanabili.
I 5000 di Cinisi e i 10.000 che hanno partecipato alle manifestazioni di “Addio Pizzo” a Palermo il giorno 7-5 sono il chiaro segnale che qualcosa si stia muovendo, che il vento è cambiato e che soprattutto i giovani sono stanchi di vedere defraudato il proprio futuro da un sistema di potere mafioso e mafiogeno.
cinisi 09/05/06