Minchiata #26 – Come mai
Minchiate. Spigolature di un compagno scomodo
rubrica a cura di Salvo Vitale
Come mai rosicano per un posto in poltrona
i favoreggiatori della mafia,
tipo il fabbricante di coffe, il “cuffaro”?
Come mai i grandi pensatori,
non certo di utopie,
credono che tutto è possibile,
anche prendere voti con i casini,
farsi corrompere dai pre(vi)ti
ed essere assolti,
come mai il mini-stro-nzo luna (ardi)
dice che con la mafia bisogna convivere
e tutti gli baciano le mani e altre cose?
Come mai i signori della risata
sono usciti di scena
e il signore delle minchiate
ci tortura ogni giorno
con la sua faccia da preservativo?
Da quando in qua in una repubblica,
i “politici” si fanno scudo di errori propri,
si concedono voluttuose sniffate
offerte dagli a-Mic-(c)i, chè dici?,
o generose bevute con il vino Dell’Otre?
Come mai i corrotti, gli evasori fiscali,
i mafiosi schif(ani) osi
si ripresentano sempre alle elezioni,
gli anni passano e loro restano?
Come mai la gente
di fronte a ciò è vegetale, succube,
indifferente, alle colpe e vergogne?
Come mai non c’è una fine?
Dormono tutti il sonno dei giusti,
c’è una pazza calma…
Possibile che siano tutti complici?
E allora
Riaccendiamo Radio Aut sul mondo,
facciamo il possibile
prima che l’urlo di noi venga ripiegato
nella frustrazione della rinuncia.
Costruiamo una scala per toccare il cielo
d’un nuovo giorno colorato di rosso.
Il brano è in parte datato. Lo stimolo originario, anonimo, è stato rinvenuto, il 14 gennaio 2006 sul blog di Beppe Grillo. La rielaborazione di Salvo Vitale è pubblicata in “Arrangiamenti” (Navarra editore Palermo) e in “Peppino è vivo”.(EGA Torino 2008)