Radio Aut racconta: Termini Imerese – Fiat Voluntas Mafiae
30 Aprile 2012
Probabilmente si era già capito quel 26 novemebre 2011 quando gli ultimi operai varcarono i cancelli d’uscita della Fiat di Termini Imerese. Il sogno era svanito: anche la Fiat chiudeva dopo anni di lotte, di rabbia e sofferenza.
La prospettiva era il passaggio alla DR Motor: già dal contratto sottoscritto da tutte le sigle sindacali si evidenziavano delle incongruenze. Come avrebbe potuto una azienda, che fino al 2011 produceva 6000 auto, riuscire a produrne 4 volte tanto nel giro di un anno e mezzo e soprattutto stare sul mercato in questa fase di crisi. Eppure la gloriosa Invitalia valutò molto positive le referenze.
A distanza di quasi 6 mesi il giocattolo si è rotto: le referenze non ci sono più, men che meno l’affidabilità, e di assunzioni per ora non se ne parla proprio. Ma il contratto era abbastanza chiaro: sugli scivoli verso il pensionamento a quanto pare c’era l’impegno del governo a non far rientrare gli operai di Termini Imerese nella futura riforma del lavoro. Perché allora FIAT Voluntas Mafiae? Perché in un territorio come quello Imerese, già vessato da una disoccupazione giovanile al 45-50% o giù di lì, tutto questo stava passando sotto silenzio o quasi. L’economia è in ginocchio, il numero di famiglie assistite dalle caritas è cresciuto a dismisura e noi continuiamo ad avere fumo negli occhi. E’ chiaro che non si può paragonare la lotta in difesa dello stabilimento FIAT nel 2002 e quelle degli ultimi mesi; i padroni negli ultimi 10 anni sono stati bravi a mettere operai contro operai, precari contro operai a tempo indeterminato, operai fiat contro quelli dell’indotto operai contro impiegati. Il tutto per poter smantellare un tessuto produttivo una volta considerato il fiore all’occhiello dell’industria siciliana.
Cosa resta di quelle lotte? Qualche ricordo e qualche foto sbiadita. Verrebbe da dire che i padroni ed il capitalismo abbiano vinto, io penso che invece è la mafia che vince perché nel disagio e nella sofferenza chi ci guadagna lo conosciamo bene e la Sicilia ormai lo sa, dove c’è “bisogno” abbonda il clientelismo e purtroppo, lasciatemelo dire, il servilismo. La storia però non ci ha insegnato nulla: i fasci siciliani, le lotte contadine sono state momenti di riscatto di un popolo che si ribellava alle ingiustizie dei padroni e dei governi. Oggi di quella storia pensare che gli eredi siano i forconi fa un po’ ridere. Radio Aut è nata proprio con queste lotte. Ricordo ancora le serate passate davanti ai cancelli nel 2002; anche allora qualcuno era convinto che a salvare lo stabilimento fosse stata la politica e le istituzioni; forse solo ora a distanza di 10 anni si rendono conto che furono gli operai e le loro lotte a salvare la FIAT di Termini Imerese. Siamo stati anche il 30 aprile a raccontare la rabbia degli operai che ormai si sentono traditi da tutto e tutti. Abbiamo raccolto interviste e realizzato alcune foto. Ma poiché la memoria per noi è la cartina al tornasole di quello che accade, vi presentiamo anche alcune foto storiche di quel lontano 2002, di quelle lotte e di quei volti che vorremmo rivedere ancora una volta tornare a cantare “Come mai, come mai sempre in culo agli operai, prima o poi, prima o poi pagherete pure voi!”.
Ieri primo maggio mentre noi eravamo a Portella e ci siamo ritrovati nella bolgia della contestazione a Bersani; di mattina davanti ai cancelli della Fiat di Termini Imerese gli operai sostituivano la targa intestata a Gianni Agnelli con una, crediamo più significativa, dedicata al Primo Maggio.
Cosa dire di più, se non che torneremo a raccontare di cortei, occupazioni, assemblee. Perché solo la lotta paga, tutto il resto fa il gioco di padroni, mafiosi e politici interessati a far man bassa di voti sulle sofferenze degli operai.
Sarebbe il caso di dire BASTA.
Altrimenti… FIAT VOLUNTAS MAFIAE.
Da Termini Imerese
Elio Teresi
- Foto di Filippo Giunta
- Foto di Filippo Giunta
- Foto di Filippo Giunta
- Foto di Filippo Giunta
- Foto di Filippo Giunta