Lega ladrona ed Europa padrona
17 febbraio 1992, ore 22,16.
L’ingegner Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio di Milano, una casa di riposo per anziani, è stato arrestato questa sera dai carabinieri con l’accusa di concussione. Lo hanno reso noto gli investigatori con un comunicato diramato in serata.
Così recita il dispaccio Ansa. Dall’arresto di Mario Chiesa e da quelle indagini, tra aprile e maggio dello stesso anno, nascerà il famosissimo caso di Tangentopoli. Si scoprirà una fitta rete di rapporti tra il mondo degli affari e quello della politica in cui le gare d’appalto erano truccate e le imprese organizzate a “cartello” per spartirsi il mercato senza i rischi della libera concorrenza. Gli imprenditori, sotto pressione, si presentavano in procura per raccontare nuove tangenti. Confessione chiama confessione e si fa quasi a gara per arrivare per primi davanti allo sconosciuto PM Antonio Di Pietro. Salta fuori ciò che nella politica ufficiale stentava ad emergere: in teoria c’erano maggioranze e opposizioni, alleati e fieri avversari, ma dietro le quinte tutti erano soci in affari.
Tangentopoli esplode in una fase estremamente critica, dove la mafia metteva le bombe e si andava ultimando la formazione di una delle più grosse strutture sovranazionali e antidemocratiche della recente storia del vecchio continente: l’Unione Europea. Eppure il sistema della corruzione politica sarebbe potuto saltar fuori con undici anni di anticipo quando durante le indagini dell’omicidio Ambrosoli, vengono trovate le liste della loggia massonica segreta P2 del maestro venerabile Licio Gelli, la cui pubblicazione nel maggio 1981 provoca un terremoto politico. Ad impedire che il sistema detonasse fu lo stesso sistema di potere che insabbiò tutto.
La magistratura legata ai poteri, ha sempre fallito, o se vogliamo, non ha avuto le condizioni per cercare e trovare i colpevoli delle stragi di Stato o della strategia della tensione. Alcuni esempi : Il 1 maggio 1947 a Portella della Ginestra avvenne la famosa strage, undici persone morirono e ventisette rimasero ferite. Nel corso del 1969 vennero compiuti degli attentati considerati prodromi di quelli del 12 dicembre: bombe del 25 aprile 1969 e attentati ai treni dell’estate 1969. Il 12 dicembre 1969 avvenne un attentato a Milano: la strage di Piazza Fontana. Morirono diciassette persone e ottantotto furono ferite. Il 22 luglio 1970 un treno deraglia sui binari sabotati precedentemente da una bomba nei pressi della stazione di Gioia Tauro: la strage di Gioia Tauro. Morirono sei persone e sessantasei furono ferite. Il 17 maggio 1973 avvenne la strage della Questura di Milano, in cui morirono quattro persone e altre quarantasei rimasero ferite. Il 28 maggio 1974 avvenne la strage di Piazza della Loggia a Brescia, in cui morirono otto persone e altre centodue rimasero ferite. Il 4 agosto 1974 avvenne l’attentato al treno Italicus a San Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna, in cui morirono dodici persone e altre centocinque rimasero ferite. Il 2 agosto 1980 avvenne la strage di Bologna, in cui morirono ottantacinque persone e furono ferite oltre duecento.
Questi sono gli eventi più importanti che potrebbero far cadere l’ipotesi di chi sostiene che il sistema sia marcio ma che all’interno di esso vi sia una mela ancora buona individuabile con la magistratura. L’ipotesi che il sistema giudiziario rappresenti una variabile impazzita, indipendente dal potere costituito diventa poco attendibile in quanto molte stragi o tentativi eversivi (Golpe Borghese) sono stati sistematicamente protetti dal Potere.
Perché il Potere scricchiola a tal punto da crollare proprio nel ’92? Perché la magistratura diviene la protagonista assoluta dello Stato italiano dopo anni ed anni di frustrazioni, sconfitte e impunità?
Il periodo è di straordinaria importanza. Veniva sancito il Trattato di Maastricht (entrerà in vigore il 1° novembre 1993) con le sue incredibili restrizioni sul tasso d’inflazione, deficit di bilancio e debito pubblico. Il 10 luglio 1992, il consiglio dei ministri presieduto da Giuliano Amato decide una manovra finanziaria di 30.000 miliardi di lire attraverso un decreto che prevede la privatizzazione di quattro colossi delle partecipazioni statali: Iri, Eni, Enel, Ina diverranno società per azioni. Ciò nonostante, il 13 settembre 1992 l’agenzia Moody’s abbassa di due punti il rating dell’Italia e il 16 settembre avviene la capitolazione della lira e la sua fuoriuscita dal Sistema monetario europeo. Il governo Ciampi del ’93 privatizza l’interno settore della siderurgia italiana. Guido Rossi, giurista e avvocato nonché ex presidente della Consob lascerà queste dichiarazioni:
Senza mani pulite non ci sarebbe stata la svolta delle privatizzazioni, e l’Italia non sarebbe uscita dal suo sistema di “capitalismo senza mercato”.
Effettivamente se andiamo a ricomporre il puzzle, l’affermazione corrisponde alla realtà. Entrare in Europa significava rinunciare ad una grossa fetta di potere politico ed economico e per far ciò probabilmente bisognava staccare l’ossigeno a tutti quei partiti che impedivano la svolta neoliberista. Tangentopoli doveva eliminare quella fastidiosa classe politica statalista, popolana, centralista, che non piaceva affatto alla classe dei neoliberisti rampanti di Londra e Washington. L’ipotesi che Tangentopoli sia stata teleguidata dall’esterno proprio per far strada alla Liberal Economics sul modello Thatcher/Reagan, non è cospirazionismo. Ci sono delle dinamiche molto strane che avvengono nell’estate del ’92 in cui agenzie straniere, e precisamente americane, cercarono di intromettersi ( o si intromisero?!) nell’indagine di Tangentopoli.
Oggi, a vent’anni di distanza, i magistrati del pool non hanno ancora maturato, ufficialmente, alcuna certezza su questa vicenda. La stessa estate, Di Pietro trascorre le vacanze in Costarica. Per ragioni di sicurezza il vicequestore vicario di Bergamo, decide di assegnargli un passaporto di copertura, intestato a un altro nome. L’operazione è riservatissima, nota a pochissime persone. In quella vacanza Di Pietro, avrebbe fatto visita alla moglie di Lamberto Dini, che in Costarica ha forti interessi economici. I rapporti sotterranei con Dini (ex direttore centrale della Banca d’Italia) fanno ulteriormente pensare che in qualche modo il leader di Tangentopoli abbia ricevuto pressioni dall’alta finanza internazionale.
Rispetto al mainstream, questa è una lettura alternativa e acquista ancor più peso quando ci rendiamo conto che tutta l’inchiesta servì semplicemente come catalizzatore neoliberista in quanto tanti, troppi, elementi della prima Repubblica si ricicleranno all’interno della seconda Repubblica.
In Italia il Washington Consensus ha dei problemi di attecchimento. L’eredità della prima Repubblica è stata raccolta dai Berlusconiani e soprattutto da partiti “nazionalisti” con legami molto radicati con le classi medio- basse, e avversi al concetto di leadership finanziaria sovranazionale incontrastata, tra questi spicca il partito fascistoide e cavernicolo della Lega. Che fu anch’ esso investito dalle inchieste di Mani Pulite ma che potè contare sull’ appoggio mediatico dell’ impero Berlusconiano.
In questi giorni la Lega Nord si è trovata al centro di un forte scandalo rispetto all’uso privatistico che alcuni esponenti facevano dei fondi pubblici del partito. Eppure la Lega è stato l’ unico partito in parlamento a dichiararsi da subito in opposizione al governo Monti. Si è trovata più volte, più degli stessi partiti “comunisti”, a contestarne la svolta neoliberista.
È stato uno dei pochi partiti (non solo in Italia ma anche in Europa) a denunciare la natura illegittima e antidemocratica di istituzioni come il Gruppo Bilderberg, la Commissione Trilaterale, la stessa BCE. Ricordiamo, l’aggressione ai danni di Borghezio che provò ad entrare in un incontro privato del gruppo Bilderberg a Saint Moritz esibendo passaporto e tesserino da parlamentare europeo. In questi giorni le principali testate giornalistiche e i vari Santoro, Mentana, Floris, Lerner e Travaglio parlano e parleranno dei cavernicoli leghisti catalizzando l’ opinione pubblica su questo evento, quasi fosse la causa di tutti i mali del paese.
Ma in questi stessi giorni si sta consumando un vero e proprio colpo di Stato che segnerà definitivamente un punto di non ritorno. Ci riferiamo al poco discusso pareggio di bilancio in costituzione. Si tratta di introdurre nella costituzione del nostro paese una norma che obblighi lo stato a portare i conti (spesa -entrate) in pari, ogni anno.
A prima vista sembrerebbe una cosa sensata che obbliga i governi a non sperperare i soldi dei contribuenti e ad evitare di esporsi troppo con i creditori.
Viene subito da pensare che non avremo più problemi di deficit pubblico. In realtà non è altro che un suicidio politico ed economico. Impedire le scelte di politica economica subordinandole al pareggio di bilancio è una operazione priva di logica in qualsiasi stato, tanto che negli USA la stessa proposta non è passata, anche su pressione di economisti premi Nobel che, con una lettera firmata a Obama, hanno scongiurato questa “scelta improvvida”.
http://infoaltra.blogspot.it/2012/03/lettera-dei-premi-nobel-per-lecnomia.html
Un governo che deve pareggiare il bilancio “per legge costituzionale” non può permettersi spese extra per far fronte a disastri e calamità: la Camera bassa del Parlamento giapponese, ha approvato all’unanimità uno stanziamento di circa 49 miliardi di dollari per finanziare la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto/tsunami e il Giappone aveva già un rapporto debito/PIL di oltre il 200%! Cosa sarebbe accaduto se il Giappone avesse avuto il pareggio di bilancio in costituzione?
In Italia invece, in questi giorni, è stato proposto un aumento delle accise sui carburanti per rimpinguare il fondo della Protezione Civile. Un ulteriore aumento dei carburanti inciderà negativamente sulla produzione (mezzi agricoli, energia elettrica etc.). Ma gli effetti negativi non riguardano solo i casi eccezionali. Se teniamo presente la situazione italiana, dobbiamo non solo considerare una spesa primaria (spesa per i servizi) sostanzialmente sostenibile ma anche il fatto di dover ripagare gli interessi dell’alto debito pubblico accumulato precedentemente. Questi interessi sono stati gonfiati sproporzionatamente per il semplice fatto che le agenzie di rating hanno “supposto” che non saremmo stati in grado di pagare. Insomma una profezia che si autoavvera. In conseguenza di questo i governi dovranno tagliare lo stato sociale e tassare i cittadini per poter ripagare gli interessi. Questa politica, criticata persino dagli economisti liberisti come Paul Krugman, non fa altro che innescare un circolo vizioso:
1) Le agenzie di rating ci declassano perchè “non cresciamo” e poca crescita = scarsa affidabilità
2) Per rimediare alla nostra “scarsa affidabilità” e piazzare comunque i nostri titoli sul mercato dobbiamo aumentare i tassi di interesse rispetto alla media europea
3) Più aumentiamo i tassi di interesse più è alto il debito che si accumula
4) Più debito e interessi dobbiamo pagare, più il governo dovrà ricorrere a tagli e tasse
5) Più tagli e tasse significa che i cittadini hanno meno soldi da spendere e più servizi da pagarsi di tasca propria, quindi sottraggono soldi agli investimenti = ulteriore poca crescita… si torna al punto 1
Questo circolo vizioso non fa altro che trasferire la ricchezza reale del paese e dei cittadini (stipendi, risparmi, sanità, istruzione, infrastrutture etc. nelle casse degli investitori finanziari soprattutto stranieri. Le conseguenze sono chiare a tutti, soprattutto a Mario Monti alla sua squadra di “tecnici” che altro non sono che i rappresentanti della oligarchia finanziaria internazionale, con le loro belle poltrone nei consigli di amministrazione di banche, compagnie petrolifere, holding etc. Questo è quello che ci aspetta: un governo di non eletti (governo Monti), con un programma politico dettato da una entità straniera di non eletti (BCE), chiede ad un parlamento di corrotti non eletti (legge porcellum) di approvare nella Costituzione della Repubblica Italiana un articolo che condannerebbe il nostro paese a sottomettersi definitivamente ai mercati o, come direbbe Paul Krugman «non è altro che un modo per realizzare il totem ideologico dei neoliberisti: la dissoluzione del Welfare State».
Nel dibattito al senato sul Pareggio di Bilancio, per ora si è opposto solo l’ IDV, la Lega, dopo scandali, dimissioni ed epurazioni ha deciso di obbedire al potere europeo … una strana coincidenza.
Domani (martedì 17 aprile 2012) la proposta sarà votata al senato, basteranno i 2/3 dei voti favorevoli perchè venga approvata senza passare al vaglio dei cittadini tramite referendum.
Cirrus & Il Biondo