“Francesco LoRusso: tre giorni di iniziative per non dimenticare” Bologna 1977-2017
Francesco Lorusso
11 Marzo 1977
11 Marzo 2017
“La memoria è un ingranaggio collettivo”
L’11 Marzo del 1977 a Bologna Francesco Lorusso viene ucciso da un carabiniere durante gli scontri tra studenti e forze dell’ordine. A quarant’anni di distanza il capoluogo emiliano si è mobilitato con un gran numero di eventi ed attività per ricordare il giovane militante di Lotta Continua.
Il momento culminante delle manifestazioni di questo quarantennale è stato il corteo che da Piazza Verdi ha attraversato il centro di Bologna passando per Piazza Maggiore per poi ritornare al luogo di partenza.
Apriva il corteo il furgoncino del Cua con lo striscione “Francesco vive nelle lotte”, lo chiudevano gli agguerriti militanti di Lotta Continua, con qualche anno in più ma con la stessa rabbia di 40 anni fa. Un corteo lungo e affollato. Tra i partecipanti vi erano personalità del calibro di Franco “Bifo” Berardi, Valerio Monteventi, Tano D’Amico, Oreste Scalzone, Vincenzo Miliucci e tanti striscioni e bandiere, tra le quali menzioniamo lo striscione Ribelli senza Tempo del Vag 61, quello dei Cobas e di XM24, oltre alle inossidabili bandiere di Lotta Continua).
Attorno al corteo però una decina di eventi, tutti molto interessanti, hanno caratterizzato la tre giorni: la mostra “11 marzo, il grande caldo”, foto, manifesti e giornali sul movimento del 77 a Bologna, presso il Vag 61; il dibattito “Il 77 e noi” presso l’Università con ospiti Tano D’amico ed Oreste Scalzone, un documentario “Occuperemo il Paradiso” realizzato dai ragazzi del Liceo Luca Bassi di Bologna, la presentazione del libro “77, storia di un assalto al cielo” a cura del Centro di Documentazione Francesco Lo Russo, diversi concerti da quello di Franco Carotta dei Judas, ai Gang dei fratelli Severini con l’ultimo cd “Calibro 77”, passando per 99 Posse ed Assalti Frontali.
La 3 giorni ha ribadito se ce ne fosse bisogno, che Francesco appartiene ai movimenti ed a quanti continuano quelle lotte, e su quel solco bisogna continuare perchè i valori, le idee, la rabbia, la gioia e la giustizia sociale che animò quel movimento, oggi è quanto mai attuale. E di fronte ai tanti sciacalli della memoria, che compaiono ogni volta, è necessario fare “cordone”, proprio come oggi al corteo quando i vecchi compagni di Lotta Continua sono arrivati in Piazza Maggiore davanti la lapide dei partigiani.